Esplosione Calenzano, a ottobre la 'denuncia' di una delle vittime: "Continue anomalie sulla base di carico". Altre perquisizioni
Perquisizioni anche alla Bt Trasporti, l’azienda con sede a Pomezia per la quale lavorava Vincenzo Martinelli, uno dei cinque morti nell’esplosione del deposito Eni a Calenzano. Dopo quelle in diverse sedi Eni e negli uffici della Sergen, l’azienda della provincia di Potenza che stava facendo lavori di manutenzione nello stabilimento e della quale erano dipendenti le vittime Gerardo Pepe e Franco Cirelli, la procura ha disposto l’acquisizione di documenti anche nell’azienda di trasporti. (notiziediprato.it)
La notizia riportata su altri giornali
Sergen … «Profondo cordoglio per tutte le vittime. (La Repubblica Firenze.it)
La Procura di Prato ha aperto un fascicolo, per ora contro ignoti, per omicidio colposo plurimo, crollo doloso di costruzioni e rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro. (Sky Tg24 )
Quei lavori potevano essere svolti mentre l’impianto di erogazione dei carburanti era in funzione? E ancora, nel caso le procedure lo consentissero: chi doveva garantire che si svolgessero in sicurezza? Per rispondere a queste domande la Procura di Prato ha sequestrato nelle ultime 48 ore documenti, e-mail, corrispondenza e chat tra Eni - a cui hanno fatto visita i carabinieri in diverse sedi in tutta Italia - e l’azienda che si occupava della manutenzione straordinaria, la Sergen srl di Potenza (ilgazzettino.it)
Calenzano (Firenze), 12 dicembre 2024 – Sono già arrivate le prime mail di richiesta danni da parte di aziende e cittadini che, loro malgrado, devono fare i conti con l’esplosione al deposito Eni di Calenzano di lunedì mattina. (LA NAZIONE)
In nome di Vincenzo Martinelli, Carmelo Corso, Franco Cirelli, Davide Baronti, Gerardo Pepe. E della richiesta, forte, di più sicurezza sul lavoro. (Corriere Fiorentino)
Aci Livorno comunica che, a seguito del tragico incidente avvenuto a Calenzano e lo sciopero alla raffineria Eni di Livorno di questa mattina, molti degli impianti di carburante a marchio non hanno ricevuto l’ordinaria fornitura. (QuiLivorno.it)