E poi il silenzio- Il disastro di Rigopiano di Pablo Trincia
Alle ore 16:49 del 18 gennaio 2017 a Rigopiano, comune di Farindola, sono morti 18 ospiti e 11 dipendenti del Resort, la più giovane aveva 22 anni, il più vecchio 60, furono 11 i sopravvissuti. Quel giorno, quelle ore, anche adesso che ne scrivo, me le ricordo bene. Erano legate ad una iniziale limitatissima benevolenza verso i fenomeni naturali come possono essere la neve e le nevicate. Fenomeni dal richiamo ancestrale verso quei ricordi della fanciullezza vissuti, od anche narrati dagli anziani, in cui, quando arrivava la nevicata, arrivava la festa malgrado si affrontassero i disagi senza i mezzi di cui si dispone adesso per tenervi testa e viverle senza sofferenza. (Mentinfuga)
Su altre fonti
Per questo in Cassazione chiesto l'annullamento di sei assoluzioni, la conferma delle condanne di secondo grado e un nuovo processo d'appello bis per l'ex prefetto di Pescara. (Fanpage.it)
E' in corso presso la Suprema corte l'udienza dedicata oggi alla relazione della Procura generale, con la richiesta di condanne, quindi parola alle parti civili. Tra le vittime anche 6 marchigiani. (corriereadriatico.it)
Il 18 gennaio 2017 una slavina si stacca dalla montagna sovrastante Farindola, un comune abruzzese, in località Rigopiano. In pochi minuti l’albergo Rigopiano-Gran Sasso Resort non esiste più. La valanga ha seppellito 38 persone all’interno del complesso ridotto in macerie. (ByoBlu)
E lo raccontano le relazioni, le ordinanze, i bollettini metereologici «accessibili a chiunque» che indicavano «nove valanghe prossime all’hotel, la necessità di tenere sotto controllo l’area, il territorio classificato come sismico livello 2, la chiusura delle scuole». (La Stampa)
Il sostituto procuratore generale della Cassazione, Giuseppe Riccardi, nel processo per la strage di Rigopiano che si è tenuto oggi ha chiesto di annullare le assoluzioni nei confronti di sei persone, all'epoca dei fatti dirigenti della Regione Abruzzo, e la conferma delle condanne dei dirigenti della Provincia Paolo D'Incecco e Mauro Di Blasio (entrambi 3 anni e quattro mesi), dell'ex gestore dell'hotel Bruno Di Tommaso (6 mesi), dell'allora sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta e del tecnico del comune, Enrico Colangeli (2 anni e otto mesi per entrambi). (Today.it)
In secondo luogo, è stato chiesto un appello bis per l'allora prefetto di Pescara, Francesco Provolo, per valutare altre accuse. (Liberoquotidiano.it)