Che cosa insegna la lezione francese
E ha indetto nuove elezioni, nella speranza di ricevere un’approvazione plebiscitaria dal popolo francese. Sono state invece la destra e la sinistra ad aumentare la propria rappresentanza parlamentare, a spese del raggruppamento che fa capo allo stesso Macron. Tutto questo ha reso estremamente difficile la formazione del governo finito poi, dopo lunghe settimane di trattative, sulle spalle di Michel Barnier (ilmattino.it)
Ne parlano anche altre fonti
Macron, il fallimento delle democrazie (L'HuffPost)
A dichiararlo è stata la capogruppo Rn all'Assemblea Nazionale francese, Marine Le Pen, in un'intervista a 'Le Figaro', dopo che ieri il presidente francese, Emmanuel Macron, nel discorso alla nazione all'indomani del voto di censura contro il governo di Michel Barnier, ha annunciato che la Francia avrà un nuovo premier nei prossimi giorni. (Adnkronos)
Il segretario del Ps, Olivier Faure, intervistato da Franceinfo, si è detto pronto a discutere con i macroniani e con i Repubblicani sulla base «di concessioni reciproche», per un governo che, a suo modo di vedere, dovrebbe avere un «contratto a tempo determinato». (Il Sole 24 ORE)
Ascolta la versione audio dell'articolo La risposta, data da Jean-Claude Juncker a quanti gli chiedevano perché le regole del Patto di stabilità e crescita non si applicassero alla Francia, va oggi ribaltata: “La France n’est plus la France”. (Il Sole 24 ORE)
Giornata di consultazioni all’Eliseo, ieri, dopo l’intervento tv del presidente giovedì sera, alla vigilia delle celebrazioni per la riapertura di Notre Dame, un momento di sospensione della crisi interna, dove Emmanuel Macron sarà il cerimoniere per accogliere a Parigi una cinquantina di leader mondiali, con contatti diplomatici in vista (il principale tra Volodymyr Zelensky e Donald Trump). (il manifesto)
Per Emmanuel Macron si tratta di costruire un «arco di governo», la sinistra socialista parla di un esecutivo «con contratto a durata determinata», l’ex premier Attal di un «patto di non sfiducia», Raphael Glucksmann spinge per una piattaforma «con un minimo denominatore», purché non sia «troppo minimo» ribattono da destra i Républicains: a Parigi si continua a cercare un governo per la Francia. (ilmessaggero.it)