Oggi in Svizzera

La capsula per il suicidio “Sarco” è stata al centro dell’attenzione in Svizzera nel mese di luglio, dopo che diversi Cantoni ne avevano vietato l’uso. Oggi, il Consiglio federale si è espresso per la prima volta sulla capsula, classificandola come “non conforme alla legge”. In primo luogo, per questioni di sicurezza: secondo la legge federale, i prodotti non devono mettere in pericolo le persone. In secondo luogo, l’uso dell’azoto viola la legge sui prodotti chimici. (tvsvizzera.it )

Ne parlano anche altre testate

In Svizzera è stata utilizzata per la prima volta una capsula per l'eutanasia da una donna americana di 64 anni gravemente malata. Il suo funzionamento ruota attorno all'utilizzo di azoto liquido per ridurre rapidamente la quantità di ossigeno al suo interno. (Geopop)

Come riferisce Sky TG24, la capsula Sarco è prodotta da Exit International, un’azienda con sede nei Paesi Bassi, che ha utilizzato la stampa 3D per realizzare il dispositivo (il cui costo supera il milione di dollari). (Vanity Fair Italia)

Cos’è e come funziona la capsula Sarco per il suicidio Cos'è e come funziona la capsula Sarco per il suicidio (Virgilio Notizie)

Ma anche se in Svizzera il suicidio assistito è consentito, l'uso di questa sorta di sarcofago stampato in 3D, costato oltre un milione di dollari, che sembra uscito da un film di fantascienza, ha fatto scattare diversi arresti perché il macchinario - una sorta di camera a gas portatile - non sarebbe conforme alla legge. (il Giornale)

"Sarco" è stato usato. Il caso, successo in Svizzera, però, ha (Io Donna)

A usufruirne è stata una donna americana di 64 anni che, stando al comunicato della società che l’ha accolta, soffriva di una «grave compromissione immunitaria». Si chiama “capsula del suicidio assistito”, un nome che indica subito lo scopo: permettere, a chi lo desidera, di porre fine alla propria vita in modo autonomo, tramite un’apparecchiatura chiamata “Sarco”. (Donna Moderna)