Spagna, le suore clarisse di Belorado in rivolta lasciano la Chiesa: scomunicate
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Sono state scomunicate le suore clarisse del monastero di Belorado - piccolo paesino in provincia di Burgos, nel nord della Spagna - dopo essersi ribellate alla Chiesa di Roma. Ad annunciarlo una nota dell’arcivescovo Mario Iceta. La vicenda delle “suore dei cioccolatini“, un soprannome che deriva dalla loro abilità nel cucinare dolci a base di cioccolato, ha avuto origine a metà maggio. Isabel de la Trinidad, la badessa della comunità che conta 15 suore aveva reso pubblico un Manifesto cattolico di 70 pagine in cui comunicava la decisione di staccarsi dalla Chiesa cattolica per porsi sotto la tutela e la giurisdizione di Pablo de Rojas Sanchez-Franco, cattolico scomunicato nel luglio 2019 e fondatore della “Pia Unione di San Paolo Apostolo”. (Sky Tg24 )
Se ne è parlato anche su altri giornali
Non c'è solo l'ex nunzio negli Usa Carlo Maria Viganò a minacciare lo scisma nella Chiesa cattolica e a contestare l'autorità pontificia. A Belorado, paesino nella provincia basca di Burgos, ci sono le temibili “Suore dei cioccolatini”, conosciute così per i dolci che producono a base di cioccolato. (L'HuffPost)
Le suore “ribelli” sono state sfrattate. (la Repubblica)
Ma in un nuovo colpo di scena, le dieci suore clarisse del monastero di Belorado (Burgos), scomunicate sabato dall'arcivescovo di Burgos per lo scisma, si sono smarcate oggi anche dalla chiesa della Pia Unione di San Paolo Apostolo, che avevano abbracciato, e hanno allontanato il falso vescovo e fondatore della setta, Pablo de Rojas Sanchez-Franco, dal monastero. (ilmessaggero.it)
Si aggiunge un nuovo capitolo alla storia delle clarisse che sono state scomunicate. (Il Fatto Quotidiano)
Un secondo capitolo nella storia delle suore Clarisse del monastero di Belorado, in provincia di Burgos, nel nord della Spagna, in rivolta contro la Chiesa. (Sky Tg24 )
In una nota l’arcivescovo di Burgos, Mario Iceta, che si occupava del caso, ha annunciato che le suore, famose in Spagna come le “suore dei cioccolatini” per via dei dolcetti che producono, non hanno rispettato l’ultimatum del 21 giugno per spiegare la loro posizione al Tribunale ecclesiastico. (Io Donna)