Simulatore pensione Inps Pensami aggiornato, le novità per i 30enni
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Importanti novità in tema pensioni in Italia, col simulatore Pensami dell'Inps che è stato aggiornato di recente in base alle nuove regole contenute nella legge di Bilancio. Con le ultime modifiche in materia pensionistica fatte dal governo guidato dalla premier Giorgia Meloni, infatti, anche il sistema si è dovuto adeguare per fornire quante più informazioni possibili, seppur simulate, sull'età pensionabile degli italiani. (QuiFinanza)
Ne parlano anche altre fonti
I trentenni di oggi finiranno di lavorare a 70 anni circa, o a 74 anni nella peggiore delle ipotesi. Nel dettaglio, chi oggi ha 30 anni e ha cominciato a lavorare da poco potrà andare in pensione a 66 anni e 8 mesi, ma solo se ha versato 20 anni di contributi e maturato un assegno superiore a una certa soglia (tre volte l'importo mensile dell'assegno sociale nel 2024, quindi 1603,23 euro). (Today.it)
Vediamo come funziona e come accedervi. Si chiama 'Pensami' ed è il simulatore di pensioni dell'Inps con cui è possibile scoprire a che età si andrà in pensione, e non solo. (Fanpage.it)
L'Inps ha aggiornato il simulatore "Pensami" per le pensioni e i dati emersi non sono confortanti. Ecco quanto emerso. (Quotidiano di Sicilia)
L’Inps conferma le previsioni dell’Anief: un 30enne che inizia a lavorare oggi lascerà il servizio a quasi 70 anni. Dalle previsioni, che emergono consultando le proiezioni del nuovo simulatore Inps “Pensami – Pensione a misura” messo a disposizione di tutti sul sito web dell’istituto di previdenza, si evince anche che nel caso il lavoratore non abbia versato 20 anni di contributi e maturato un assegno almeno tre volte l’importo mensile di quello sociale del 2024, pari a 1.603,23 euro, l’uscita dal lavoro si concretizzerà addirittura a 74 anni di età. (Orizzonte Scuola)
I trentenni di oggi che hanno iniziato a lavorare da poco potranno andare in pensione tra i 66 anni e 8 mesi nel caso abbiano versato 20 anni di contributi e a 74 se non riesce a versare almeno 20 anni di contributi. (Wall Street Italia)
Un disastro per i millennials - che peraltro andranno in pensioni col metodo contributivo - soprattutto se si tiene conto della sorte ben più lieta riservata a chi ha comodamente accumulato riserve, potendo contare su un metodo di calcolo più vantaggioso ossia quello retributivo: stiamo parlando dei pensionati attuali. (L'HuffPost)