Zaia contro tutti: il Veneto trema
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Il giorno dopo l'annuncio di Luca Zaia, il presidente del Veneto, che ha risvegliato l'orgoglio veneto con il suo "Veneto first", la regione è in fermento. Zaia, noto per la sua insonnia, ha iniziato la giornata ben prima dell'alba, con il telefono bollente e tre ricariche complete del cellulare in 24 ore. La sua giornata è stata caratterizzata da un diluvio di messaggi e telefonate, segno di un'impennata di orgoglio veneto che ha travolto il presidente.
I meno teneri spiegano l'esplosione di entusiasmo per Zaia come un prevedibile effetto "rimbalzo" dopo anni in cui l'accusa, sempre meno velata, era di non prendere posizione contro una deriva salviniana mal tollerata a Nordest. Il centrodestra è in fibrillazione a Nord Est, con lo strappo di Zaia che ha incrociato i destini con Fedriga. Per quanto riguarda Fratelli d'Italia, è umano e comprensibile che un partito, avvicinandosi le elezioni, avanzi delle richieste. Tuttavia, Zaia ha governato bene la regione e, se qualcuno dice il contrario, le strade si separeranno.
Dopo il fuoco di fila dei Fratelli e la resistenza armata dei leghisti, alla fine è uscito lui, il presidente. Nel Veneto che sfida il governo per ricandidare Zaia, molti sostengono che "non si tocca". Zaia è nato e cresciuto in Veneto e si è sempre occupato della regione. Anche l'autonomia di cui parla non è vista come una brutta cosa. Confiniamo con il Trentino e il Friuli e, quando siamo in giro sui cantieri, parliamo con la gente e vediamo che i nostri vicini di casa si trovano bene con quel sistema.
La battaglia tra Forza Italia e Lega, già su molti fronti, investe adesso anche Zaia e il suo desiderio di candidarsi ancora una volta governatore del Veneto. Maurizio Gasparri ha reso esplicita questa guerra intestina con un'espressione forte: "Troveremo il modo di sfamare Zaia che ha fatto l'amministratore locale e il ministro. Lo sfameremo".