La procura insiste. "Striano e Laudati vanno arrestati"

Finora l'ex pubblico ministero Antonio Laudati e il tenente della Guardia di finanza Pasquale Striano si sono sempre rifiutati di rispondere alle domande dei pm che li accusano di avere impiantato una macchina da dossier all'interno della Procura nazionale antimafia. Oggi arriva l'appuntamento che potrebbe indurre i due a cambiare linea difensiva: davanti al tribunale del Riesame di Perugia si tiene l'udienza in cui il capo della Procura locale, Raffaele Cantone, ribadirà la sua richiesta di mettere Laudati e Striano agli arresti. (il Giornale)

Su altri media

LEGGI – Il trojan israeliano creato da ex 007 e poi venduto ai pm LEGGI – Spioni, la Lega punta agli atti dei pm: “Trovare i mandanti dei dossieraggi” Federico Cafiero De Raho, ex procuratore nazionale antimafia, oggi senatore M5S e vicepresidente della Commissione antimafia, sarà presto sentito dal procuratore di Perugia, Raffaele Cantone. (Il Fatto Quotidiano)

È tutto in un memoriale, non firmato né protocollato, indirizzato ai vertici della Dna. La storia dei presunti dossieraggi si intreccia a doppio filo con l'inizio del governo giallorosso M5s-Pd di Giuseppe Conte. (il Giornale)

Così a LaPresse il capogruppo in Senato del Movimento 5 Stelle, Stefano Patuanelli, commentando le ultime indiscrezioni in merito alla vicenda del cosiddetto ‘dossieraggio’ ai danni di politici e vip da parte del finanziere Pasquale Striano: secondo quanto apprende LaPresse, in un documento depositato dai pm di Perugia che stanno indagando sul caso emergerebbe che nel 2020 i vertici della Direzione Nazionale Antimafia (dove lavorava Striano) – compreso De Raho, procuratore nazionale antimafia all’epoca dei fatti – sarebbero stati messi al corrente di ‘anomalie’ nelle attività del militare. (LAPRESSE)

Il dossier fantasma che inguaia de Raho: "Sapeva di Striano"

PERUGIA. I vertici della Procura nazionale antimafia erano stati informati di alcune «anomalie» nelle attività del finanziere Pasquale Striano già nel 2020 dall'allora procuratore aggiunto Giovanni Russo, con una relazione in cui segnalava presunte interferenze del finanziere addetto al gruppo sos (segnalazioni operazioni sospette) sulle attività di altri gruppi di investigatori. (La Stampa)

L’inchiesta sui dossieraggi interni alla Direzione nazionale antimafia si allarga e si dilata nel tempo. Perché non ci sono solo i nuovi 40 mila accessi abusivi che durante la scorsa udienza la procura di Perugia ha documentato per chiedere ai giudici del Riesame gli arresti domiciliari nei confronti del finanziere spione Pasquale Striano e del sostituto procuratore Antonio Laudati. (la Repubblica)

Il documento è spuntato all’improvviso, tra quelli che la Direzione nazionale antimafia di Giovanni Melillo ha trovato nei cassetti dell’ufficio e ha inviato al procuratore di Perugia Raffaele Cantone che sta conducendo le indagini: una relazione di poche pagine, non firmata, e datata 2019, nella quale si lanciava un primo allarme su Pasquale Striano. (la Repubblica)