Studenti con cervelli sempre più marci per colpa dei social: che cos'è il Brain Rot
L'Oxford University Press ha dichiarato “Brain Rot” la parola dell'anno. Il termine si riferisce a una condizione sempre più comune nell'era digitale. Ecco cosa vuol dire e perché riguarda gli studenti. (Skuola.net)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Una scena che si verifica in quasi tutte le case dove vivono gli adolescenti e che è stata oggetto di analisi e studi da parte degli esperti. (Nostrofiglio)
Connessione costante Uso eccessivo di social media, email o app di messaggistica. 1. Cause principali dell’overdose digitale (Microbiologia Italia)
Pellai: “L’overdose digitale sta compromettendo la salute mentale dei giovani” Di La pervasività degli strumenti digitali nella vita dei più giovani sta generando preoccupanti segnali d’allarme. Lo evidenzia con forza Alberto Pellai, noto psicoterapeuta dell’età evolutiva, che mette in guardia sui rischi di un’eccessiva esposizione alla tecnologia fin dalla prima infanzia. (Orizzonte Scuola)
L’Oxford Dictionary, quest’anno, assolve in modo pieno a questa funzione, ponendo al centro del dibattito un tema che è tutt’altro che nuovo nella sua dimensione qualitativa ma inedito, probabilmente, nella sua dimensione quantitativa. (Artribune)
Un tempo enorme, se consideriamo che durante lo stato di veglia, dovremmo essere tendenzialmente impegnati tra scuola/studio/lavoro, pasti, sport e hobby, relazioni e varie altre attività. 5 ore e 49 minuti al cellulare come media significa rinunciare a una copiosa fetta di vita reale, esperienze, conoscenza, attività e contatto umano. (Vanity Fair Italia)
Sebbene la legge Children’s Online Privacy Protection Act (COPPA) del 1998 stabilisca i tredici anni come età minima per accettare le condizioni delle aziende, fornire i propri dati e creare un account personale, risulta comunque molto semplice eludere questi controlli, poiché non è prevista alcuna verifica effettiva. (Scienza in rete)