Zelensky, 'costringere con la forza Putin alla pace
"Ogni giorno chiediamo al mondo determinazione e forza sufficiente affinché l'Ucraina possa bloccare questi attacchi contro il nostro popolo. Ogni nuovo attacco da parte della Russia non fa altro che confermare le vere intenzioni di Putin. Vuole che la guerra continui. I discorsi sulla pace non gli interessano. Dobbiamo costringere la Russia a una pace giusta con la forza". Così il presidente ucraino, Voldymyr Zelensky, su Telegram per i mille giorni di guerra in Ucraina. (Tuttosport)
Su altre fonti
Come in Ucraina l’andamento negativo della guerra ha avuto effetti analoghi per Volodymyr Zelensky, così in Russia Putin ha beneficiato di quello positivo: a ottobre la sua popolarità è salita all’87%, i dati sono quelli del Levada Center, istituto indipendente classificato a Mosca come “agente straniero”. (RSI Radiotelevisione svizzera)
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"L'Ucraina non si sottometterà mai agli occupanti e l'esercito russo sarà punito per aver violato il diritto internazionale". Lo ha affermato il ministero degli Esteri ucraino in un comunicato stampa sui 1000 giorni dall'inizio dell'invasione militare su vasta scala da parte della Russia (L'HuffPost)
"Grazie per aver sostenuto l'Ucraina, grazie per aver garantito che nessuno di questi 1000 giorni di guerra sia diventato un giorno di tradimento dei nostri valori europei condivisi, che non sono solo a parole ma, trasformati in azioni, proteggono la vita della gente. (il Giornale)
Senza il fattore chiave, la Russia non avrà motivazione per impegnarsi in negoziati sensati. Senza incendi nei depositi di munizioni sul territorio russo, senza attacchi alla logistica militare russe, senza basi aeree distrutte, senza perdere la capacità di produrre elettroni e senza che i propri asset vengano confiscati. (ilmessaggero.it)
Ricorrono oggi in Ucraina i mille giorni dall'invasione su larga scala attuata dalla Russia il 24 febbraio 2022. Il presidente Volodymyr Zelensky cerca di infondere speranza alla popolazione e alle truppe al fronte, rimarcando la tempra di un popolo in guerra da ormai 33 mesi contro un nemico dotato di risorse superiori. (Limes)