Stato mafia, la trattativa non fu reato

Né c'è la prova che l'ex senatore trasferì le intimidazioni di Bagarella a Berlusconi

Il piano «improvvido» di Mori puntava a favorire l'ala non stragista di Cosa nostra, ma non ci fu minaccia al corpo politico.

Dopo quasi un anno, pubblicate le motivazioni della sentenza di appello che ha assolto gli ufficiali del Ros dei carabinieri e Dell'Utri.

(Il Manifesto)

Se ne è parlato anche su altri media

Francesco La Licata (La Stampa)

di Giorgio Bongiovanni e Luca Grossi " La trattativa fra pezzi dello Stato e Salvatore Riina ci fu " e quella interlocuzione con il boss corleonese venne cercata " subito dopo il sangue sparso con la strage di Capaci" da " esponenti dello Stato. (Antimafia Duemila)

A quasi un anno di distanza dalla decisione di assolvere Mario Mori, Giuseppe De Donno e Antonio Subranni dall'accusa di minaccia a Corpo politico dello Stato, aggravata dall'agevolazione di Cosa nostra, la corte d'Appello di Palermo ha reso note le motivazioni della sentenza. (L'HuffPost)

A dirlo a Libero è l'avvocato Basilio Milio, difensore del generale dell'Arma Mario Mori. La loro fu solo un'attività lodevole e meritoria, come poi è stato scritto in un'altra sentenza del tribunale di Palermo, passata in giudicato». (Liberoquotidiano.it)

Sono: José León Cerrillo, Carin Ellberg, Mark Frygell, Annika Elisabeth von Hausswolff, Nino Kapanadze, Santiago Mostyn e Xavier Veilhan. Nino Kapanadze. Studente alle Beaux-Arts de Paris ha completato una laurea magistrale presso l’Istituto di Studi Politici e in Architettura all’Accademia Statale di Tbilisi. (Periodico Daily)

Per i giudici di primo grado quell'accelerazione, emersa anche in precedenti sentenze, è da ascrivere alla trattativa Stato-mafia. Gli unici colpevoli della minaccia al corpo politico dello Stato, dunque, sono i capi mafia Leoluca Bagarella e Antonino Cinà. (Antimafia Duemila)