Bologna, nuova manifestazione indetta da Cambiare Rotta: chi c'è dietro
Si preparano allo sciopero studentesco di venerdì prossimo. L’appuntamento è in Piazza Verdi, a Bologna, dove Cambiare Rotta ha organizzato la manifestazione contro il governo. L’iniziativa, chiamata “No Meloni day” è stata pubblicizzata con un battage piuttosto violento. Perché quei manifesti che sono spuntati un po’ dappertutto nella zona universitaria della città raffigurano le facce insanguinate della premier Giorgia Meloni e del ministro dell’Università Anna Maria Bernini (Liberoquotidiano.it)
La notizia riportata su altri media
Ora sono spuntati anche i manifesti con i (Secolo d'Italia)
Dietro la scusa di fantomatici tagli all’istruzione si cela, e nemmeno in maniera troppo nascosta, la volontà di inneggiare violenza sulle donne e alzare di nuovo i toni. L’organizzazione giovanile comunista “Cambiare Rotta” ha organizzato, per il 15 novembre, il “no Meloni Day”, con tanto di locandina che riporta delle mani insanguinate sui volti del Presidente del Consiglio e del ministro Bernini (La Voce del Patriota)
Anna Maria Bernini, ministro dell'Università e Ricerca, venerdì va in scena lo sciopero studentesco e a Bologna spuntano manifesti dove lei e la presidente del Consiglio siete ritratte con una mano insanguinata sul volto. (il Giornale)
«Si tratta di una deriva inaccettabile dello scontro politico, in cui la violenza non può e non deve mai trovare spazio - dichiara il presidente del consiglio nazionale di Forza Italia e governatore della Sicilia, Renato Schifani -. (Giornale di Sicilia)
Continuano ad alzarsi i toni contro il governo Meloni da parte della sinistra extraparlamentare. Le violenze di Bologna di ieri hanno dimostrato che i facinorosi sono sempre pronti a scendere in piazza per cercare lo scontro con le forze dell'ordine, schierate sul territorio dalle autorità per far rispettare la democrazia e per garantire la sicurezza di tutti. (il Giornale)
I collettivi degli studenti di Bologna, dopo i cortei di sabato, si preparano allo sciopero nazionale studentesco del 15 novembre, chiamato “No Meloni Day atto II”. “Non voglio che si sdogani l’idea che tutto è lecito sotto la scusa della libertà di manifestare – commenta Bernini -. (Il Fatto Quotidiano)