Salvini, attesa per la sentenza del processo Open Arms
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Ventiquattro udienze, tre anni di processo, quarantacinque testimoni: sono questi i numeri del processo Open Arms di Palermo, che vede alla sbarra il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio. I giudici, Roberto Murgia Presidente, Elisabetta Villa e Andrea Innocenti, si sono ritirati poco dopo le 11:30 di oggi in Camera di consiglio per emettere la sentenza, prevista "non prima delle 18", come ha spiegato il Presidente Murgia.
Il caso risale all'agosto 2019, quando Salvini, allora ministro dell'Interno, impedì lo sbarco a Lampedusa di 147 migranti soccorsi in mare dalla nave della ONG spagnola Open Arms. La procura, rappresentata dai pubblici ministeri Marzia Sabella, Geri Ferrara e Giorgia Righi, ha chiesto una condanna a sei anni di reclusione per il leader della Lega, accusandolo di aver violato i diritti umani dei migranti trattenuti a bordo della nave per diversi giorni.
Durante il processo, la difesa di Salvini ha sostenuto che l'ex ministro abbia agito nell'interesse della sicurezza nazionale e nel rispetto delle leggi italiane, in particolare del decreto sicurezza bis, che prevedeva la chiusura dei porti italiani alle navi delle ONG. Salvini, presente in aula, ha dichiarato di essere "orgoglioso del proprio operato" e di aver difeso i confini italiani.
Il processo ha suscitato grande attenzione mediatica e politica, con numerosi esponenti della Lega che hanno espresso solidarietà a Salvini, definendolo un "patriota" e un "difensore della sovranità nazionale".