Rebecca Horn, una tedesca tra le «capuzzelle»

Artista, femminista, paladina della body art, di casa al Guggenhein museum di New York come alla Haus der Kunst di Monaco di Baviera, che le dedica in questi giorni un'importante retrospettiva, per i napoletani Rebecca Horn, scomparsa venerdì scorso a Michelstadt , in Germania, dov'era nata ottant'anni far, sarà sempre la tedesca che portò le «capuzzelle» in piazza Plebiscito. Ha vissuto tra Berlino e Parigi, esponendo nei più prestigiosi musei e gallerie d'Europa, Stati Uniti, Giappone e Brasile (ilmattino.it)

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Nata nel 1944 a Michelstadt, in Germania, Rebecca Horn è stata una figura poliedrica nel panorama artistico contemporaneo. Scultrice, regista e performance artist di fama mondiale, ha lasciato un’impronta indelebile con le sue opere innovative e provocatorie. (Mole24)

Rebecca Horn, una delle artiste tedesche più importanti della sua generazione, è morta nella serata di venerdì 6 settembre nella città di Bad König, nel sud dell'Assia, all'età di 80 anni. (ROMA on line)

«Il mondo dell'arte piange Rebecca #Horn, autrice di una delle opere più amate e fotografate delle Luci d'Artista. Piccoli Spiriti Blu, che ogni anno accende il Monte dei Cappuccini illuminando il cielo notturno di una mistica e suggestiva luce blu, continuerà a legare Horn a Torino, e a regalarci una splendida espressione della sua arte». (La Stampa)

Morta Rebecca Horn, la mamma dei “Piccoli spiriti blu” le luci d’artista del Monte dei Cappuccini

SETTORE: Turismo e Ristorazione Disponibilità immediata. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Non posso “imporre” agli altri le mie sensazioni: i lavori che realizzo suscitano in ciascuno sentimenti diversi, indifferenza, partecipazione, addirittura repulsione. Non cerco di convincere lo spettatore ad aderire alla mia visione delle cose, gli lascio piena libertà interpretativa»: così Rebecca Horn, in un’intervista a Stile di qualche anno fa raccontava il senso del suo lavoro. (La Stampa)

Inaugurata nel 1999 nell’ambito del progetto Luci d’artista, nato l’anno prima, è divenuta permanente come, tra le altre, “Doppio passaggio (Torino)” di Joseph Kosuth sul ponte Vittorio Emanuele, ”Il volo dei numeri” di Mario Merz sulla cupola della Mole Antonelliana o “Il Regno dei fiori” di Nicola De Maria in piazza Carlina. (La Repubblica)