Ita Airways, via libera all'ingresso di Lufthansa: aumento di capitale da 325 milioni di euro
L’assemblea straordinaria di Italia trasporto aereo — la società oggi al 100% del ministero dell’Economia che controlla la compagnia aerea Ita Airways —, ha dato l’ok all’aumento di capitale riservato a Lufthansa da 325 milioni di euro. La decisione è stata presa poco dopo le 18 di venerdì 20 dicembre e ha visto anche il via libera al cambio di statuto. È il penultimo passaggio formale, altrettanto delicato, che precede l’ingresso del management tedesco da affiancare a quello tricolore. (Corriere della Sera)
Su altre fonti
L'assemblea ha anche approvato il nuovo statuto sociale, che prevede una serie di prerogative e diritti destinati ai due azionisti. (la Repubblica)
Compiuto il primo passo del closing dell’operazione di privatizzazione della newco nata dalle ceneri di Alitalia. L’assemblea straordinaria degli azionisti di Ita Airways ha deliberato l’aumento di capitale di 325 milioni di euro da offrire a Lufthansa, che dovrà poi essere sottoscritto dalla stessa entro il 15 gennaio 2025. (Milano Finanza)
La decisione rappresenta un passo significativo verso l’integrazione di ITA Airways nel più ampio contesto del trasporto aereo europeo. (Qualitytravel.it)
Dopo circa due anni caratterizzati da continui rinvii, improvvise accelerazioni seguite da battute d’arresto, arriva finalmente il closing per l’ingresso di Lufthansa con una quota di minoranza nel capitale di Ita Airways (Il Sole 24 ORE)
Assemblea straordinaria a Fiumicino per approvare l’aumento di capitale da 325 milioni destinato a Lufthansa, che acquisirà così il 41% di Ita Airways. Modifiche allo statuto e avvio delle sinergie tra le due compagnie, con un focus su risparmi, crescita e il ruolo centrale di Fiumicino (FIRSTonline)
L’assemblea straordinaria della società aerea, presente il notaio Paolo Castellini come anticipato dal Messaggero, svoltasi ieri presso la sede di Fiumicino, ha approvato la ricapitalizzazione da 325 milioni riservata al partner tedesco in cambio del 41%, diluendo il Mef al 59%. (ilmessaggero.it)