Evaso dal carcere di Treviso, caccia all'uomo in tutta Europa: nel 2016 scappò durante il trasferimento
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Ma per ora di Edison Pula non c’è alcuna traccia.
Indagini su come sono entrati i seghetti e sui complici all’esterno.
Controlli alle frontiere, mandato internazionale, ogni singolo agente in Italia allertato.
In Albania cercò di uccidere un ex agente con il tritolo. TREVISO.
Il 27enne albanese, dopo aver segato con due lame le sbarre della propria cella, essersi calato con le lenzuola, e essersi lanciato dal muro di cinta alto 5 metri del carcere di Santa Bona, è scomparso nel nulla
Su altri giornali
Pula e il suo compagno di stanza (il terzo non ha partecipato all’evasione), hanno utilizzato le lame di due seghetti per rompere le sbarre. Dopo la clamorosa evasione di alcuni detenuti stranieri dal carcere di Treviso il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE “punta il dito” contro i vertici dell’Amministrazione Penitenziaria. (Radio Più)
Tutto questo restituisce, se ancora ce ne fosse bisogno e qualcuno non lo avesse capito, il quadro d'inefficienza, approssimazione e insicurezza in cui versano le carceri del Paese", conclude - TREVISO, 09 GIU - Tre detenuti di origine albanese sono evasi dal carcere di Treviso, intorno alle ore 5:00 di oggi, dopo aver tagliato le sbarre della cella ed essersi calati con le lenzuola. (Tiscali Notizie)
Un'evasione con un complice, recluso nella sua stessa cella, al terzo piano dell'istituto di pena. Proprio Pula era già evaso due volte dalle patrie carceri. (ilgazzettino.it)
Resta da capire come sia stato possibile che nel carcere sia entrata una grossa lima da ferro, quella con cui Pula ha tagliato le sbarre. Il suo è un allarme sulle alleanze tra criminalità albanese e ‘ndrangheta, un sodalizio che potrebbe aver avuto un ruolo anche in questa vicenda (Corriere della Calabria)
Edison Pula, 27enne albanese, ha congegnato un piano semplice per evadere e l'ha portato a termine con una buona dose di spregiudicatezza e audacia. Fin dall'alba è stato avviato un coordiniamo tra la Squadra Mobile e l'ufficio investigativo della Polizia con la direzione del carcere e la polizia penitenziaria». (ilgazzettino.it)
Qui una sentinella è riuscita a bloccare e immobilizzare il complice di Pula mentre quest’ultimo si è arrampicato e ha scavalcato il muro esterno. «E’ proprio in carcere che spesso si costruiscono i legami di affiliazione tra clan» chiude Di Giacomo (Corriere della Sera)