Migranti dall'Albania, la denuncia dei volontari: «Nel centro di Restinco non hanno nemmeno i telefoni per chiamarci»

«Abbiamo inviato una Pec alla prefettura di Brindisi per accedere» nel Cara di Restinco, dove da ieri 12 novembre si trovano i sette migranti giunti dal centro di Gjader in Albania «e per poter fare loro assistenza legale in quanto hanno solo 14 giorni per fare ricorso e cinque giorni sono già passati». Lo afferma Anna Caputo, responsabile per le politiche immigrazione dell'Arci Puglia che sta seguendo il caso dei migranti trasferiti nel centro di Brindisi dopo che, l'11 dicembre, la sezione immigrazione del tribunale di Roma ha sospeso la convalida del trattenimento in Albania. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri giornali

È quanto si legge in un emendamento al decreto Flussi presentato dalla relatrice Sara Kelany, deputata di FdI, in commissione Affari costituzionali alla Camera. «Per i procedimenti aventi ad oggetto la convalida del provvedimento con il quale il questore dispone il trattenimento o la proroga del trattenimento del richiedente protezione internazionale» è «competente la Corte d’appello» nel cui «distretto ha sede il questore che ha adottato il provvedimento oggetto di convalida». (Il Dubbio)

158/2024), sollevando rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia UE. L’ordinanza formula quattro quesiti in merito alla compatibilità dell’ultimo provvedimento del Governo in materia di asilo con il diritto eurounitario. (Altalex)

Il centro migranti italiani nel porto di Shengjin, in Albania (il Giornale)

Migranti in Albania, il governo rallenta dopo il no dei giudici: l'idea di attendere la Corte Ue per evitare danni erariali

Stretta di Amsterdam dal 9 dicembre. La lista dei Paesi sicuri sarà pronta solo nel 2025.Il problema dell’immigrazione di massa verso l’Europa, alla fine, ha fatto breccia a tutti i livelli. (La Verità)

Per contrastare le decisioni sgradite, l'esecutivo ha reintrodotto il reclamo in materia di asilo abolito nel 2017. (Il Fatto Quotidiano)

Prima sedici, poi otto. E adesso c’è il rischio che nell’immediato futuro nessun altro migrante venga accompagnato nei centri d’accoglienza italiani in Albania, in attesa della pronuncia della Corte di giustizia europea sulla designazione di «paese di origine sicura», come richiesto nei giorni scorsi dai giudici di Bologna e Firenze. (Corriere Roma)