Pelé rassicura i tifosi: "Sono forte, guardo il Brasile ai Mondiali"

" Sono forte, con molta speranza seguo il mio trattamento come al solito. Voglio ringraziare l'intero team medico e infermieristico per tutte le cure che ho ricevuto ". Lo ha detto Pelé in una dichiarazione pubblicata su Instagram a proposito delle sue condizioni di salute. " Ho molta fede in Dio e ogni messaggio d'amore che ricevo da voi in tutto il mondo mi mantiene pieno di energia. E guardo anche il Brasile ai Mondiali ", ha aggiunto O'Rey . (Tuttosport)

Ne parlano anche altri giornali

Calcio ora per ora Le condizioni in peggioramento di Pelé tengono in apprensione tutto il Brasile e la nazionale di Tite, qualificata agli ottavi di finale del Mondiale dove incontrerà la Corea del Sud. (Sport Mediaset)

Nella giornata di ieri ha fatto rumore la notizia che riguarda Pelé, di nuovo in ospedale perché malato. La leggenda brasiliana ha sospeso la chemioterapia e la vicenda trova spazio su Il Giornale: "Il mondo in ansia per Pelé: 'Non lascerà più l'ospedale'". (TUTTO mercato WEB)

Marcia Aoki, la moglie di O Rei, come tutti nel mondo chiamano il più grande campione di calcio di tutti i tempi, lo aveva accompagnato lo scorso 29 novembre all'ospedale Albert Einstein di San Paolo. Chi dà in esclusiva a Il Giornale la notizia più triste che potesse arrivare proprio durante questo Mondiale è un'amica della famiglia, chiedendo in cambio l'anonimato. (ilGiornale.it)

Così Pelè su Instagram, per tranquilizzare tutti coloro che sono in ansia per le sue condizioni di salute. Pelè: "Tranquilli, mi sento forte e con tanta speranza". vedi letture. (ANSA) - ROMA, 03 DIC - "Cari amici, voglio tranquillizzare tutti, pensate in positivo. (Tutto Cagliari - News)

Sono forte, con tanta speranza e continuo il trattamento di sempre. Voglio ringraziare tutti gli infermieri e l'equipe medica per lo zelo con cui mi seguono. (Tiscali)

Il campione era stato ricoverato all'ospedale Albert Einsten di San Paolo e, secondo un bollettino di ieri, trasferito nel reparto di fine vita per ricevere cure palliative visto che non rispondeva più alla chemioterapia. (ilmattino.it)