Stretta sulla giustizia, silenziati i magistrati: arresti per gli spioni
ROMA. Una battaglia lunga. Da una parte il governo e dall’altra le toghe. Il primo fronte è il prossimo decreto legge che il governo è pronto a varare lunedì in consiglio dei ministri, il secondo, apparentemente teoretico ma in realtà di sostanza, sul prevalere della giurisprudenza italiana al cospetto di quella europea. Vince l’una o l’altra. In sostanza, hanno ragione i giudici di Bologna che sul nodo “Paesi sicuri” hanno inviato le carte alla Corte europea o il governo che sulla crisi del centro migranti in Albania si è mostrato pronto a fare le barricate? Una prima risposta arriva dal presidente della Corte Costituzionale (La Stampa)
Su altri media
In un decreto all'ordine del giorno del prossimo Cdm, il ministero della Giustizia infila una norma con l'obiettivo di punire giudici e pm che prendono posizione in pubblico sui temi dell'attualità politica (ad esempio sui migranti, ma non solo). (Il Fatto Quotidiano)
Nella bozza del decreto legge in posizione pubbliche su un argomento di cui si occupano o di cui (Tuttosport)
O, ancora, se un magistrato esprime durante un convegno o un'intervista un'opinione su una riforma che riguarda un tema caldo, di cui si occupa per lavoro, dovrà rinunciare a trattare cause che riguardano la materia su cui si è espresso o la sentenza che è stata criticata. (L'HuffPost)
Questa volta scritto nero su bianco. Altrimenti scattano le sanzioni del Consiglio superiore della magistratura: ammonimento, censura, perfino sospensione. (ilmessaggero.it)
Ieri mattina, alla riunione preparatoria convocata mentre la premier Meloni è in Sud America dal sottosegretario Alfredo Mantovano in vista del consiglio dei ministri in programma per lunedì, nello schema dell’ennesimo decreto sulla giustizia, al punto 4, leggiamo che tra gli illeciti disciplinari dei magistrati ci sarà anche «la consapevole inosservanza del dovere di astensione nei casi in cui è previsto dalla legge l’obbligo di astenersi o quando sussistono gravi ragioni di convenienza». (il manifesto)
Nella bozza del decreto legge in materia di Giustizia che sarà discusso lunedì prossimo in Consiglio dei ministri viene introdotta una norma che potrebbe prevedere azioni disciplinari per i magistrati che prendono posizione pubbliche su un argomento di cui si occupano o di cui si occuperanno. (La Stampa)