VIDEO Caso Almasri, Schlein: "Dov'è Meloni? Fugge e resta nascosta nell'ombra"
Articolo Precedente
Articolo Successivo
“Dov’è la presidente del Consiglio? Perché fugge? Mentre i ministri sono costretti ad assumersi la responsabilità delle decisioni che lei ha preso, lei resta nascosta nell’ombra“. Così la segretaria del Pd Elly Schlein intervenendo nell’ per la dichiarazione di voto sulla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni (a eccezione di Azione) nei confronti del ministro della Giustizia Carlo Nordio dopo il caso Almasri. (LAPRESSE)
Se ne è parlato anche su altre testate
perché il suo partito non ha appoggiato la mozione di sfiducia presentata dai partiti all’opposizione contro il ministro della Giustizia Carlo Nordio, respinta il giorno prima dalla Camera. «Sono trent’anni che non passa una mozione di sfiducia dell’opposizione, quindi il risultato di questa brillante operazione è stato che il Parlamento ha riconfermato la fiducia a Nordio. (Pagella Politica)
La Camera ha respinto la sfiducia nei confronti del ministro della Giustizia Carlo Nordio per la vicenda del torturatore libico Almasri. Soddisfatto il ministro ("il Parlamento è sovrano"), che non risparmia stilettate alle forze di minoranza ("mi accusano di tutto, sembra l’Inquisizione") e ribadisce la ferma volontà del governo di andare avanti sulla riforma della separazione delle carriere, vero obiettivo degli attacchi, a dire del ministro e della maggioranza. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Esito … L’occasione è la mozione di sfiducia al Guardasigilli, Carlo Nordio, presentata da Pd, M5S, Avs e +Europa (Azione invece esce dall’aula al momento del voto) per la scarcerazione del torturatore libico Almasri. (Il Fatto Quotidiano)

Senza questo tratto, l’intera opera rischia di essere incompleta e di non raggiungere l’obiettivo per la quale è nata: togliere dall’isolamento la Sila Greca e la Valle del Trionto. La vera sfida è completare i restanti 11 km, quelli che collegano il bivio di Caloveto alla Statale 106. (Corriere di Lamezia)
E può farlo quando gli atti che gli arrivano dalla Corte Penale Internazionale sono poco convincenti o rivelano inesattezze. ROMA (ITALPRESS) – “Il ministro della giustizia aveva ampia discrezionalità se approcciare o meno la Corte Penale Internazionale. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
L’accusa politica che pesava sul ministro della Giustizia con la mozione di sfiducia respinta dalla maggioranza di governo è speculare a quella penale ipotizzata dalla Procura di Roma davanti al tribunale dei ministri: omissione di atti d’ufficio (in aggiunta al favoreggiamento denunciato dall’avvocato Luigi Li Gotti) per non aver dato seguito al mandato d’arresto emesso dalla Corte penale internazionale contro il generale libico Najeem Osema Almasri, inquisito per crimini di guerra e contro l’umanità. (Corriere della Sera)