M5S-Grillo, gli iscritti scaricano Beppe: è la resa dei conti

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Morti sul lavoro

Altro che «vicenda marginale», come nelle ultime ore ha tentato di derubricarla Giuseppe Conte. Lo scontro con Beppe Grillo, e soprattutto il benservito al fondatore annunciato nelle pagine del libro di Bruno Vespa (con tanti saluti al contratto da 300 mila euro annui per curare la comunicazione del Movimento) si annuncia come l’elefante nella stanza all’assemblea costituente dei pentastellati. La “rifondazione” annunciata da Conte culminerà nella due giorni di fine novembre: è lì che si ridiscuteranno nome, programma e simbolo dei 5S. Ma soprattutto – lo ha ribadito ieri l’ex premier – è lì che si deciderà che cosa fare della figura del Garante. (ilgazzettino.it)

Ne parlano anche altre testate

"Grillo? Un padre ha diritto a dare vita ai propri figli, non la morte". Così il leader del M5S Giuseppe Conte, a margine di un evento a Cesena, ribatte all'ultimo affondo di Beppe Grillo, che ha richiamato l'estinzione del Movimento. (Adnkronos)

Tra Grillo e Conte è ormai scontro aperto. Dopo la notizia della volontà del leader di non rinnovare il contratto da 300mila euro di Grillo, il comico ha voluto dire la sua in un video pubblicato sul suo blog: "Si faccia il suo partito. (Fanpage.it)

Si intitola "Movimento compostabile" l'ultimo intervento di Beppe Grillo sul suo blog, con un nuovo episodio della controversia con Giuseppe Conte sul futuro di M5S. "Il Movimento 5 stelle non c'è più, è evaporato" dice il fondatore. (L'HuffPost)

Grillo alla battaglia finale: «Il M5S non esiste più, ora Conte faccia il suo partito»

L'elevato risponde all'ex premier che non gli ha rinnovato il contratto da 300mila euro annui, di fatto licenziandolo. Beppe Grillo contro Conte. (Il Giornale d'Italia)

L'Elevato si manifesta, dando vita alla nuova tragicomica puntata della telenovela grillina. Lo ha fatto a suo modo, "massacrando" l'ex avvocato del popolo. (Secolo d'Italia)

«Da creatore del Movimento» rivendica «il diritto all’estinzione del Movimento» stesso. Beppe Grillo, amaramente, ammette: «Siamo evaporati». (Corriere della Sera)