Roberta Bruzzone: “Rosa e Olindo? Ecco perché sono innocenti. Impagnatiello? Piccolo fiammiferaio”. E attacca l'imitatrice Virginia Raffaele: “Offende la memoria delle vittime”

“Sono una persona che sa di valere, consapevole delle mie qualità: l’ho dimostrato sul campo, senza scorciatoie, mezzucci, menzogne o triangolazioni”. Non c’è dubbio che Roberta Bruzzone abbia il coraggio di dire ciò che pensa, senza restrizioni, sia che si parli di se stessa, sia che si parli del suo lavoro. A proposito della sua carriera: “Sono una che tira fuori gli artigli nel momento in cui serve, ma non ho mai dovuto né barare né raccontare bugie per ottenere quello che ho”. (MOW)

La notizia riportata su altri giornali

Ad appena un giorno dal debutto su RaiPlay, Nella Mente di Narciso si è piazzato nella top five dei programmi più visti della piattaforma, superato solo da show di prima serata. Guidata dalla nota psicologa e criminologa, la serie rivela le dinamiche psicologiche che si celano dietro a questi atti di efferata violenza. (ilmessaggero.it)

Ma non c'è nulla di male. E quello che vuole se l'è preso da sola. (ilmessaggero.it)

In una lunga intervista senza filtri rilasciata al Corriere, si racconta e si esprime su alcuni dei crimini più controversi d’Italia, recenti e non. (Il Fatto Quotidiano)

Roberta Bruzzone, celebre psicologa e criminologa italiana, debutta come conduttrice con il format “Nella mente di Narciso”, in onda su RaiPlay dal 26 novembre 2024. Il programma, pensato su misura per l’esperta, si propone di analizzare il narcisismo patologico, un tratto di personalità che porta all’amore eccessivo per se stessi, generando indifferenza, disprezzo e negazione degli altri. (ilmessaggero.it)

Dalla passione per la sua moto – su cui non può salire nessuno –, al tatuaggio della tigre che, dice, la rappresenta; dai momenti di fragilità vissuti ­– e su cui non vuole tornare perché è decisamente acqua passata –, alla pubblica ammissione di non aver mai desiderato diventare madre – vuoi per una mancanza di quell’istinto naturale, o vuoi per il forte senso di protezione che, lei ne è certa, l’avrebbe resa una figura troppo ingombrante. (Vanity Fair Italia)

Ed «è tutto troppo bello per essere vero» può essere il primo campanello d’allarme che solitamente risuona nella mente quando ci si trova al cospetto di un potenziale narcisista maligno. Secondo Roberta Bruzzone, attraverso l’analisi di casi tragici si può comprendere, a posteriori, l’identikit di un serial killer. (La Gazzetta del Mezzogiorno)