"Inviterò Netanyahu in Ungheria": Orban sfida la Corte dell'Aia
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Budapest contesta la scelta della Corte Penale Internazionale e sceglie di invitare presto Benjamin Netanyahu in Ungheria. "Non abbiamo altra scelta che sfidare questa decisione": così il premier ungherese Viktor Orbán, da luglio presidente di turno del Consiglio dell'Unione Europea, sceglie di rispondere ai mandati d'arresto emessi nei confronti di Netanyahu e Yoav Gallant. "Inviterò il premier israeliano a venire in Ungheria, dove posso garantirgli che la decisione della Cpi non avrà alcun effetto", ha affermato Orban ai microfoni della radio ungherese. (il Giornale)
Ne parlano anche altri media
Di Euronews Il presidente Usa definisce "scandalosa" la decisione, mentre Orbán sfida la Corte penale internazionale invitando il premier israeliano in Ungheria. Per Crosetto "decisione sbagliata, ma la rispetteremo" (Euronews Italiano)
I mandati di arresto al premier israeliano Benjamin Netanyahu e al suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant sono diventati, come era facilmente immaginabile, un caso politico internazionale. Al netto dei proclami di Washington – con Joe Biden che ha dichiarato «scandalosa» la decisione della Corte penale internazionale – il vero tema si pone per i 124 stati membri del tribunale dell’Aia, che avrebbero il dovere di eseguire la decisione della Corte. (Open)
"Fermo restando che i provvedimenti di giustizia di un organo a cui abbiamo aderito si rispettano, se vale che bisogna mantenere un'autonomia tra la valutazione degli atti giudiziari e quella degli atti politici non possiamo esimerci dal valutare le conseguenze che avrà questo mandato di cattura sul piano politico". (Liberoquotidiano.it)
Sfortunatamente, il processo è in corso da quattro anni e sembra che non finirà mai». Con l’aplomb del cronista, racconta la realtà così come la vede. (La Stampa)
“Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. Matteo Salvini sfida la Corte penale internazionale e spacca l’asse del governo sul mandato d’arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant. (Il Fatto Quotidiano)
Che fare? Se domani Benjamin Netanyahu e l’ex ministro Yoav Gallant sbarcassero a Fiumicino, cosa farebbe il governo? Invierebbe i carabinieri a prelevare il premier di uno Stato estero per consegnarlo nelle mani della Corte Penale Internazionale? Mistero. (Nicola Porro)