"Inviterò Netanyahu in Ungheria": Orban sfida la Corte dell'Aia

Budapest contesta la scelta della Corte Penale Internazionale e sceglie di invitare presto Benjamin Netanyahu in Ungheria. "Non abbiamo altra scelta che sfidare questa decisione": così il premier ungherese Viktor Orbán, da luglio presidente di turno del Consiglio dell'Unione Europea, sceglie di rispondere ai mandati d'arresto emessi nei confronti di Netanyahu e Yoav Gallant. "Inviterò il premier israeliano a venire in Ungheria, dove posso garantirgli che la decisione della Cpi non avrà alcun effetto", ha affermato Orban ai microfoni della radio ungherese. (il Giornale)

Ne parlano anche altri media

Matteo Salvini sfida la Corte penale internazionale e spacca l’asse del governo sul mandato d’arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant. “Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. (Il Fatto Quotidiano)

"Non abbiamo altra scelta che sfidare questa decisione" che in Ungheria "non avrà alcun effetto", ha dichiarato il premier magiaro in un'intervista alla radio di Stato. Viktor Orban ha invitato Benjamin Netanyahu per una visita di Stato in Ungheria, per protestare contro il mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale (EuropaToday)

Matteo Salvini ha rotto il silenzio e le esitazioni diplomatiche del governo Meloni e ha preso posizione netta sul mandato d'arresto emesso dalla Corte penale internazionale nei confronti del premier israeliano Netanyahu, tra gli altri. (Fanpage.it)

Medioriente, il governo italiano si divide sul mandato di arresto ai danni di Benjamin Netanyahu

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano Nessun commento da parte della Santa Sede sulla decisione della Corte penale internazionale di spiccare un mandato di arresto contro il premier israeliano Netanyahu per crimini di guerra, invece un appello forte, alla luce del crescendo di tensioni nel conflitto in Ucraina, a fermarsi “prima di arrivare all’irreparabile”. (Vatican News - Italiano)

Cpi su Netanyahu spacca l’asse del governo Le decisioni della Corte penale internazionale riguardanti il mandato di arresto nei confronti di Netanyahu spaccano l’asse del governo. Posizioni differenti tra Salvini, Crosetto e Tajani. (TV2000)

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, registrando la puntata di Porta a Porta su Rai Uno ha chiarito che dato che l’Italia aderisce alla Corte penale internazionale, «se venissero in Italia Netanyahu e Gallant dovremmo arrestarli». (Milano Finanza)