Roccella e Schlein nella trappola delle identità (di A. De Angelis)

Potremmo cavarcela definendola “sindrome del rimpiattino” e raccontarne i sintomi per come essi si manifestano: Eugenia Roccella, ministro ultra-conservatore di un governo accusato di deriva autoritaria se non di fascismo, coglie al balzo la palla della contestazione subita, per accusare i giovani contestatori di censura e di complicità la sinistra che parla di fascismo. In attesa che Benito Mussolini, prima o poi esca dalla tomba per rivendicare il copyright usato a sproposito da una parte e dall’altra – “fascista sei tu”, “no, fascista non sono io, sei tu” – l’enfatico j'accuse della ministra appare davvero fuori asse perché, semplicemente, siamo di fronte a delle contestazioni un po’ caciarone ma legittime, nella misura in cui, in una democrazia, l’unico discrimine tra ciò che è consentito e ciò che è vietato è la violenza. (L'HuffPost)

Ne parlano anche altri giornali

(Adnkronos) – “Presentiamo oggi l’Osservatorio di Fater. Il quadro emerso conferma le preoccupazioni della parte socio economica, quindi, bassi redditi, precariato del lavoro, soprattutto sulla parte femminile, ma fa anche emergere opportunità in tutta quella che è la parte più psicologica e culturale. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Saviano sui contestatori della ministra Roccella Lo scrittore Roberto Saviano, ospite di Corrado Formigli nella puntata di Piazzapulita, ha parlato dei contestatori della ministra Roccella agli Stati Generali della Natalità a Roma, definendo le loro proteste “una pratica democratica, il contrario della censura”. (Virgilio Notizie)

L'affondo è della ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Roccella, che sul Corriere della Sera torna a parlare della contestazione subìta ieri agli Stati generali della natalità. (Liberoquotidiano.it)

“Tempi nuovi si annunciano ed avanzano in fretta come non mai. Il vorticoso succedersi delle rivendicazioni, la sensazione che storture, ingiustizie, zone d’ombra, condizioni d’insufficiente dignità e d’insufficiente potere non siano oltre tollerabili (…), il fatto che i giovani, sentendosi ad un punto nodale della storia, non si riconoscano nella società in cui sono e la mettano in crisi, sono tutti segni di grandi cambiamenti e del travaglio doloroso nel quale nasce una nuova umanità (…). (Strisciarossa)

Continuano le tensioni attorno agli Stati generali della Natalità. Il corteo è partito da piazzale degli Eroi dietro ad uno striscione viola contro gli Stati generali della Natalità e «per un'altra educazione». (ilmessaggero.it)

Finisce con la ministra Roccella contestata che se ne va e rinuncia all'intervento. Con le ragazze e i ragazzi che l'hanno fischiata che lasciano la sala. Ma la scena più triste è quella di altri studenti, tutti maschi, che svuotano bicchieroni d'acqua sui gruppi femministi mentre vengono accompagnati fuori dalla polizia. (La Stampa)