Ho visto Inside Out 2 al cinema e ho capito il perché di questo inarrestabile successo mondiale

Sono stata al cinema a vedere Inside Out 2 e, nonostante fosse al suo terzo weekend di programmazione, era evidente quanto potesse ancora contare sull'appoggio di un nutrito pubblico multigenerazionale. Sui titoli di coda, dopo aver attraversato tutte le emozioni possibili, ho capito il perché di questo inarrestabile successo mondiale. E no, non è solo perché la creatività della Disney Pixar è talmente chirurgica da sembrare infallibile. (Fanpage.it)

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Gli incassi di Inside Out 2 hanno ormai ampiamente superato il miliardo di dollari, diventando il maggior incasso della stagione. È stata, questa settimana, come sempre ricca di notizie e, in particolare, di importanti annunci: sono stati annunciati diversi seguiti di stagione, tra cui quello di Daredevil: born again. (Taxidrivers.it)

Perché tanto successo per un film d’animazione che parla delle emozioni degli adolescenti? È quello che è successo ad “Inside Out 2”, il secondo capitolo della Disney-Pixar dedicato alle emozioni, che in sole due settimane ha registrato il record d’incassi in Italia per questa tipologia di film. (Orizzonte Scuola)

"Stati Genarali dell'animazione", a Firenze un convegno organizzato da Cartoon Italia, in collaborazione con Toscana Film Commission - Fondazione Sistema Toscana

Ma in testa rimane lui, Inside Out 2, che con un altro milione tondo supera i 35 milioni complessivi, approdando a quota 35.8 milioni di euro. Al secondo posto A Quiet Place – Giorno 1 raccoglie 83 mila euro, salendo a 789 mila euro in nove giorni, seguito da Horizon: An American Saga – Capitolo 1, che incassa 51 mila euro e sale a 104 mila euro complessivi. (BadTaste.it Cinema)

Si sono dati appuntamento a Firenze in Manifattura Tabacchi, dove ha sede Doghead Animation, una delle realtà imprenditoriali italiane più importanti del settore dell’animazione, i rappresentanti di categoria, per dare un sostegno sostanziale a tutto il settore, che hanno chiesto a viva voce, dagli Stati Generali dell'Animazione, che venga introdotta una "sottoquota", vale a dire l'obbligo, da parte delle piattaforme in streaming e i broadcaster di destinare una quota dei loro investimenti (pari al 5%) proprio all'animazione italiana. (Il Giornale d'Italia)