Da Off-White a Zara, si allunga la lista dei brand che ridimensionano la presenza in Cina

Mentre la Cina perde il suo smalto e conferma la sua fase di rallentamento sul fronte macroeconomico e, di conseguenza, anche nella domanda di prodotti moda e lusso, diversi brand occidentali starebbero valutando l’uscita dal Paese. Nonostante il mercato del celeste Impero sia tra i più redditizi al mondo – secondo uno studio di Bain & Company si prevede che entro il 2030 il consumo del lusso cinese raggiungerà il 35-40% del totale globale – alcune aziende occidentali non riescono né a costruire e né a mantenere basi di consumo nel paese quando, parallelamente, molti concorrenti autoctoni stanno fiorendo. (Pambianconews)

Ne parlano anche altre fonti

Il primo semestre 2024 di Lvmh si chiude con un fatturato di 41,7 miliardi di euro, in calo dell’1% a cambi correnti (+2% a valuta costante) rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio. Il numero uno del lusso comunica che Europa e Stati Uniti hanno realizzato una crescita a perimetro e valuta costanti, il Giappone ha registrato una crescita dei ricavi a due cifre mentre il resto dell’Asia riflette la forte crescita della spesa dei clienti cinesi nel Vecchio Continente e in Giappone. (Pambianconews)

Da lì il contagio si è allargato a tutte le grandi aziende del settore con cali registrati sia a Francoforte che a Milano. La multinazionale europea del lusso e della moda Lmvh frena le Borse di tutto il continente. (QuiFinanza)

Il prezzo obiettivo è rivisto al ribasso per Citibank (-21%), Ubs (-5%) ed Equita (-6%). Il rating tiene tra buy o neutral  (Milano Finanza)

Anche il lusso soffre: calo a doppia cifra per la divisione “Wine & Spirits” di Lvmh

Lvmh ama la Cina ma la Cina ama (ancora) Lvmh? Sono sempre di più le aziende di moda che accusano il rallentamento del mercato cinese. Golden Goose ha messo in pausa la sua quotazione in Borsa (provocando conseguenze negative tra altri titoli del settore), Burberry ha sostituito il proprio amministratore delegato dopo mesi di “performance deludenti”, Swatch e Hugo Boss riportano forti cali nelle vendite e ora anche il colosso francese Lvmh, da sempre molto fiducioso nell’economia cinese, deve fare i conti con dei clienti che non sono più quelli di una volta. (Start Magazine)

Il gruppo, che è ancora sponsor principale delle Olimpiadi che si aprono venerdì a Parigi, conferma così la fase di normalizzazione iniziata nel 2023, mentre l’utile netto mostra un calo del 14% a 7,3 miliardi. (FIRSTonline)

Gli unici settori del gruppo in crescita sono quello di profumi e cosmetici (+3%, a 4,1 miliardi euro), e quello del retail specializzato (+3%, a 8,6 miliardi di euro), mentre tutto il resto è in calo. (WineNews)