Aleppo, chi sono i ribelli siriani e le milizie jihadiste filo-turche
Tutto quello che c'è da sapere sulla guerra civile in Siria La guerra civile in Siria, durata 13 anni, è tornata alla ribalta con un’offensiva a sorpresa dei ribelli su Aleppo. La spinta è tra le più forti dei gruppi ribelli armati, da anni in guerra contro il presidente siriano Bashar Assad. Di seguito uno sguardo ad alcuni degli aspetti chiave dei nuovi combattimenti e sulla milizia filo-turca Hayat Tahrir al-Sham (Organizzazione per la liberazione del Levante) che guida i nuovi combattimenti e che è stata identificata come organizzazione terroristica da Onu e Stati Uniti (LAPRESSE)
Ne parlano anche altri giornali
Il cessate il fuoco fra Israele e Hezbollah è fragile. Appena il vento ha rinforzato, si è ravvivato. (La Stampa)
La prima battaglia di Aleppo durò quattro anni, con i jet russi e i miliziani filoiraniani a dare man forte agli assadisti, l’assedio più lungo e sanguinosa della guerra civile e globale siriana, migliaia di morti, eccidi di massa. (la Repubblica)
Questo mentre i media governativi siriani riferivano delle dichiarazioni del presidente sulla Siria che «continua a difendere la propria stabilità e integrità territoriale contro tutti i terroristi e i loro sostenitori ed è capace, con l’aiuto dei suoi alleati e amici, di sconfiggerli ed eliminarli». (il manifesto)
Di attacco a sorpresa parlano in tanti. La notizia che i ribelli islamisti anti regime avevano lanciato una nuova offensiva nelle campagne di Idlib, nel nord ovest della Siria, è rimasta «bassa» nelle home page dei siti di tutto il mondo per quattro giorni. (Corriere della Sera)
«Sconfiggeremo i terroristi» tuona il presidente siriano Bashar Al Assad da una località sconosciuta: secondo qualcuno già fuggito in Russia con la famiglia, per altri nel bunker presidenziale a Damasco. (la Repubblica)
I ministri degli Esteri russo e iraniano in una una telefonata hanno espresso "preoccupazione per la pericolosa escalation in Siria" dopo gli attacchi dei ribelli jihadisti nelle province di Aleppo e Idlib: lo afferma il ministero degli Esteri russo, come riporta Interfax. (Il Messaggero Veneto)