L’economista Altomonte: “L’Ue ha bisogno di imprese più grandi. Si punti su difesa, energia e aerospazio”

«Le tariffe doganali statunitensi colpiranno tutti. Se l’Europa non ritorna a far crescere le sue imprese saremo condannati. Difesa, energia e telecomunicazioni, così come aerospazio e finanza sono i settori da rafforzare». Carlo Altomonte, professore di economia dell’università Bocconi, si trova in Cina per lavoro e fa il punto sulle implicazioni del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. E a… (La Sentinella del Canavese)

Su altri media

Nel 2023 c’è stata una piccola frenata, ma il 2024 appare ancora in ripresa. Sebbene si tratti sicuramente di una buona notizia che indica il ritorno a un contesto più normale, l’aumento degli scambi e l’elevato livello di interdipendenza tra gli Stati sollevano da qualche anno anche dubbi e perplessità nel dibattito politico. (ISPI)

Donald Trump torna alla Casa Bianca come 47° Presidente degli Stati Uniti, ma l'impatto del suo programma sull'economia statunitense e sul resto del mondo è ancora incerto. Per il momento, l'economia statunitense sta andando bene: disoccupazione appena al di sopra del 4%, crescita vicina al 3% e deflatore dei prezzi al consumo quasi tornato al 2%. (Business Community)

Questo il tema al centro della nuova Ecopillola dell'economista Andrea Ferretti.Il terzo trimestre nell'Eurozona e in Italia – "A livello di Eurozona i dati preliminari del PIL relativi al terzo trimestre confermano una crescita ancora piuttosto modesta, pari al +0,4% rispetto al trimestre precedente. (LA STAMPA Finanza)

Le paure (eccessive) sui dazi

Sulla base di quanto raccolto dagli analisti, secondo il quotidiano tedesco Handelsblatt, Volkswagen, BMW e Mercedes rischiano di perdere un’importante percentuale del loro utile operativo nel caso in cui il neopresidente decidesse di applicare (come minacciato in campagna elettorale) nuovi dazi sulle importazioni. (AlVolante)

La lezione della precedente amministrazione Trump è che sulle questioni che considera davvero importanti il nuovo presidente negozia in prima persona e con un’attitudine «commerciale», cioè con pochi pregiudizi ideologici e interessato solo ai vantaggi che gli Stati Uniti possono trarre dal risultato finale. (Corriere della Sera)