Antiterrorismo in Italia: arrestati cinque giovani

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INTERNO

In un'operazione antiterrorismo condotta dai carabinieri del Ros, coordinata dalla Procura bolognese e dalla Procura nazionale antimafia e antiterrorismo, sono stati arrestati cinque giovani di origine straniera, residenti in Italia, accusati di aver costituito o fatto parte di un'associazione terroristica a sostegno di Al Qaeda e dell'Isis. L'operazione, che ha coinvolto sia il reparto Anticrimine bolognese guidato dal tenente colonnello Luca Latino, sia l'Antiterrorismo di Roma, ha portato all'esecuzione di quattro misure cautelari in carcere, mentre un quinto indagato è attualmente ricercato all'estero.

Secondo l'accusa, i cinque giovani, tra cui un immigrato musulmano residente a Monfalcone, avrebbero inneggiato al martirio e alla jihad sui social, cercando di reclutare proseliti da inviare nei luoghi di battaglia e addestramento delle milizie jihadiste. Tra gli arrestati, spicca la figura di una ragazza, ritenuta a capo del gruppo, che utilizzava la piattaforma TikTok per fare proselitismo e diffondere l'ideologia radicalizzata.

L'indagine, condotta dai pm Morena Plazzi e Stefano Dambruoso, ha rivelato come i giovani indagati, tutti giovanissimi, fossero coinvolti in attività di propaganda e sostegno alle formazioni terroristiche Al Qaeda e Isis, protagoniste di numerosi attentati che negli ultimi anni hanno colpito l'Europa con lutti e violenze. Le autorità hanno sottolineato la pericolosità del gruppo, che operava in una rete nazionale dedita alla promozione e al rafforzamento delle formazioni terroristiche.

Anna Maria Cisint, europarlamentare della Lega e già sindaco di Monfalcone, ha commentato l'operazione, evidenziando come questa vicenda confermi la presenza di un'ideologia radicalizzata tra i giovani di origine straniera in Italia, e sottolineando la necessità di un maggiore controllo sulla manodopera straniera per garantire la sicurezza del Paese.