La fragilità di una nazione

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Ucraina

Non è sbagliato chiedersi se la violenza sia nelle “vene d’America”, come molti suoi scrittori – e il suo cinema – hanno raccontato, creando un immaginario in cui la sparatoria al comizio di un candidato per la Casa Bianca sconvolge ma non sorprende. Il recente e discusso film “Civil War”, centrato proprio su uno scontro intestino ai nostri giorni tra stati fedeli al presidente e Stati decisi a perseguire una secessione, è stato non troppo lontanamente ispirato dalla contesa tra le due anime di un Paese che sabato pomeriggio ha fatto un altro passo verso la frattura politica non ricomponibile. (Avvenire)

Ne parlano anche altri giornali

Donald Trump porta egli stesso una buona parte di responsabilità. (Milano Finanza)

Lasciando che l’ordine del mondo vada progressivamente in pezzi. L’attentato di Butler in Pennsylvania è lo specchio delle profonde complessità che animano gli Stati Uniti di oggi. (ROMA on line)

Ware sottolineava il clima politicamente surriscaldato di questo voto, metteva in guardia dalle opposte retoriche fondamentaliste e suggeriva una serie di provvedimenti per sventare il rischio di atti violenti. (Inside Over)

La spirale degli estremismi, quando l'avversario è un nemico

Due popoli, ciascuno con milioni di seguaci, e dunque non frange marginali, si odiano, si detestano, si disprezzano come mai nel passato. (L'HuffPost)

Alessia De Luca Ispi (rtl.it)

Però etichette e semplificazioni sono pericolose. Da Abraham Lincoln ai fratelli Kennedy e Martin Luther King, da Ronald Reagan all’attentato di sabato sera in Pennsylvania, la serie è lunga. (Corriere della Sera)