Caffè e gas naturale: l’inarrestabile corsa al rialzo delle materie prime
– È uno dei rincari dell’agroalimentare che sicuramente fa più paura nel nostro Paese: il caffè – bevanda in cima alle preferenze degli italiani e rito mattiniero per molti irrinunciabile – continua a veder gonfiare le quotazioni sui mercati internazionali. Lo conferma il bollettino settimanale di Aretè, società indipendente di analisi e previsione sui mercati delle materie prime agrifood, che oggi si focalizza, appunto, su due temi particolarmente ‘caldi’: il caro-tazzina, da un lato, e i prezzi di gas ed energia, dall’altro. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Su altre fonti
Assoutenti lancia l’allarme: il costo del caffè al bar potrebbe presto raggiungere 2 euro, un livello mai visto prima. L’aumento delle quotazioni del caffè sui mercati internazionali sta facendo lievitare i prezzi della tazzina di espresso, da sempre simbolo del rituale quotidiano italiano. (QuiFinanza)
I contratti future sul mese di dicembre segnano un rialzo del 3,32% a 3,19 dollari per libbra, sui massimi dal 1997 e con un rialzo del 70% da inizio anno. Nuovo record per l’Arabica sulla piazza di New York sulla scia dei timori di una raccolta 2025/2026 scarsa a causa della siccità che ha colpito il Brasile fino a settembre. (Corriere della Sera)
Ogni settimana Aretè invia gli highlight sugli andamenti dei mercati delle principali commodity agrifood, per garantire sempre di disporre di dati aggiornati dalle fonti più autorevoli. Il Dipartimento dell’agricoltura USA, nei FAS report pubblicati a novembre ha marcatamente rivisto a ribasso la produzione di caffè 24/25 in Brasile e in Indonesia rispetto alle previsioni pubblicate circa a metà anno. (Horeca News)
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I report pubblicati dal Dipartimento dell'agricoltura degli Stati Uniti (Usda) a novembre hanno infatti aggiornato al ribasso le stime sulla produzione di caffè in Brasile e Indonesia , due dei principali paesi produttori a livello mondiale. (Italia a Tavola)
La tazzina di caffè, infatti, con l’anno nuovo, potrebbe subire un altro ritocco all’insù e arrivare a costare due euro. Colpa del prezzo del chicco di arabica, la qualità più pregiata, che ha raggiunto la quotazione più alta degli ultimi cinquant’anni. (R101)