Putin alza la posta, minacce nucleari e nuove armi

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ESTERI

La situazione in Ucraina continua a peggiorare, con la Russia che, incapace di ottenere una vittoria con le armi convenzionali e con un'economia in sofferenza, cerca una via d'uscita abbassando la soglia nucleare. L'obiettivo di Mosca, come afferma Stefano Silvestri, presidente emerito dello IAI, è la deterrenza reciproca, ma i rischi di un'escalation aumentano. Le minacce di Vladimir Putin di utilizzare l'arma atomica, sebbene non ancora concretizzate, rappresentano un monito per l'Occidente. Se la Russia avesse voluto colpire l'Ucraina con armi nucleari, lo avrebbe già fatto, macchiandosi di un palese delitto contro l'umanità. Tuttavia, un attacco nucleare contro la NATO o gli Stati Uniti comporterebbe una risposta altrettanto devastante.

Il vice capo del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha dichiarato che il conflitto in Ucraina potrebbe finire senza ulteriori perdite di vite umane se la NATO smettesse di alimentarlo. Nel frattempo, il Pentagono ha segnalato che migliaia di soldati nordcoreani potrebbero presto combattere contro le forze ucraine, aggiungendo un ulteriore elemento di tensione al conflitto.

Le continue minacce di Putin sembrano aprire la strada a quella che lui stesso ha definito una "guerra globale". Il Cremlino spera che gli Stati Uniti abbiano recepito il messaggio, ma se così non fosse, il presidente russo ha reso ancora più chiara la sua posizione, annunciando l'avvio della produzione in massa del nuovo missile Oreshnik. Questo missile, secondo il capo delle forze missilistiche strategiche russe, è in grado di colpire obiettivi in tutta Europa.

Tre giorni dopo l'annuncio di una nuova dottrina militare che facilita l'impiego di armi atomiche, la Russia ha lanciato un nuovo missile balistico sulla città ucraina di Dnipro. Questo missile, definito "non intercettabile", è in grado di trasportare testate nucleari, aumentando ulteriormente la pressione sull'Occidente.