Morta la ragazza di 23 anni dopo tre giorni di coma per un malore durante una visita dal dentista ad Assisi: indaga la procura

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Corriere dell'Umbria INTERNO

, 09:02 Non ce l’ha fatta Gaia Pagliuca, la giovane di 23 anni ricoverata da giovedì 26 settembre in rianimazione con prognosi riservata al Santa Maria della Misericordia di Perugia dopo essere andata in arresto cardiaco in seguito all’anestesia locale durante una visita dentistica. E’ stata dichiarata morta domenica 29 settembre, dopo tre giorni in coma. lo sconcerto ad Assisi e Bastia Umbra, dove aveva studiato, aveva tanti amici e viveva con il padre, fratello e la nonna. (Corriere dell'Umbria)

Su altre fonti

Colpita da un arresto cardiaco era stata portata nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia. Un semplice intervento odontoiatrico dopo il quale però, la giovanissima Gaia Pagliuca, 23 anni, aveva cominciato ad accusare un forte malessere. (La Stampa)

Il personale medico ha tentato a lungo di rianimare la giovane sul luogo dell'emergenza, ma la situazione è rimasta critica, tanto che è stato necessario il ricovero d'urgenza presso l'ospedale perugino - ph fanpage (StatoQuotidiano.it)

Il cervello umano si spegne nel momento in cui ci sottoponiamo a una comune anestesia? Un gruppo di scienziati ha identificato il meccanismo che instaura un comune farmaco anestetico e la causa della conseguente perdita di coscienza. (InformazioneOggi.it)

Muore ragazza di 24 anni dopo malore dal dentista a Petrignano (Bastia Oggi)

Doveva essere un normale passaggio dal dentista, in uno studio nella zona di Assisi, quello che invece per una ventiquattrenne della zona, Gaia Pagliuca, di origine romana e da poco laureata allo Ied nella Capitale, si è trasformato in tragedia dopo essere stata sottoposta ad anestesia locale (Repubblica Roma)

Su quanto accaduto è stato aperto un fascicolo dalla Procura di Perugia. Al momento non ci sarebbero indagati, è comunque probabile che in vista dell’autopsia venga ipotizzato l’omicidio colposo come titolo di reato. (LA NAZIONE)