Il lungo cammino di Netanyahu. La destra vince perché ha un progetto
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Dopo l’eliminazione di Rabin (1995) divenne inspiegabilmente primo ministro Benjamin Netanyahu. Tra le prime azioni politiche del suo mandato ci fu quella, provocatoria, di autorizzare la costruzione di una enorme Moschea a Nazareth, proprio accanto alla Chiesa dell’Annunciazione. La scelta allarmò oltre gli arabi cristiani (il 50% in città), anche i mussulmani moderati, perché chi avrebbe costruito la moschea sarebbero stati dei fanatici fondamentalisti. (articolo21)
Su altre fonti
Ex ricercatore alla Lauder School of Government, Diplomacy and Strategy di Herzliya, dopo il 7 ottobre Ori Goldberg ha lasciato l’accademia e oggi è analista indipendente sui rapporti fra Israele, dove vive, e Iran. (Il Fatto Quotidiano)
di Giacomo M. Arrigo (Limes)
Puntata dedicata al volume di Limes "La notte di Israele", in edicola, libreria e sul sito per gli abbonati digitali da giovedì 24 settembre 2024. Gli adoratori dell'apocalisse. (Limes)
La narrazione ufficiale giustifica la guerra come una necessità esistenziale, evocando riferimenti biblici e un “nemico archetipico” costantemente presente. Israele sembra ormai intrappolato in una realtà di guerra perpetua, un elemento che, piuttosto che essere un’emergenza temporanea, è divenuto parte integrante della sua identità nazionale. (Start Magazine)
Di svolta nella guerra si è parlato più volte dopo il 7 ottobre e dopo l’inizio di un conflitto sempre più ampio e sempre più imprevedibile. Israele ha decapitato Hamas e quasi raso al suolo la Striscia di Gaza, ha eliminato anche i capi di Hezbollah ma lo scenario futuro sembra riservare altri colpi di scena. (ilmessaggero.it)
La misura è colma. Se così non fosse, … (Il Fatto Quotidiano)