Siccità in Sicilia, ne parla anche il New York Times

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Ponte sullo Stretto Messina

MESSINA. La siccità in Sicilia approda sul New York Times: “Dopo aver perso i raccolti a causa della mancanza d’acqua, l’isola teme ora di perdere anche i turisti”, ha titolato ieri il quotidiano americano notando che parte dell’Italia meridionale e di altri paesi sono messe alla prova da una delle peggiori siccità in decenni. “Siamo costretti a sacrificare i danni all’agricoltura, ma dobbiamo cercare di non far danni al turismo perche’ si peggiorerebbero ulteriormente le cose”, ha detto al giornale Salvatore Cocina, capo della protezione civile dell’isola, osservando che la stragrande maggioranza dell’acqua disponibile in Sicilia finisce ad uso agricolo. (Lettera Emme)

Se ne è parlato anche su altre testate

La Sicilia ha perso l'ultimo dei suoi laghi. Il Fanaco, un bacino artificiale situato a Castronovo, in provincia di Palermo, si è prosciugato, seguendo il destino dei laghi Pergusa e Ogliastro, situati tra Enna e Catania. (Tp24)

E più recentemente anche il New York Times. E la situazione è talmente critica da aver catturato anche l’attenzione dei media internazionali, tra cui Cnn, Guardian, Reuters. (Open)

Il mondo ci guarda e inorridisce. Dal New York Times al Guardian, i grandi giornali stranieri sono tutti lì a documentare i disastri: raccolti distrutti e turisti in fuga per la siccità; boschi inceneriti dagli incendi; allevatori che non hanno più un filo d’acqua per dissetare gli animali. (Buttanissima Sicilia)

Siccità, il New York Times, “Dopo i raccolti, Sicilia teme perdita di turisti”

PALERMO — L’ultimo provvedimento per arginare la siccità in Sicilia l’ha annunciato in pompa magna il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida: «Una task force di carabinieri e finanzieri contro i furti d’acqua». (La Repubblica)

Per scrivere a Michele Serra: lapostadiserra@repubblica.it o Il Venerdì, via Cristoforo Colombo 90 00147 Roma (la Repubblica)

Cocina al New York Times “Dobbiamo cercare di non far danni al turismo” “Siamo costretti a sacrificare i danni all’agricoltura, ma dobbiamo cercare di non far danni al turismo perché si peggiorerebbero ulteriormente le cose”, ha detto al giornale Salvatore Cocina, capo della protezione civile dell’isola, osservando che la stragrande maggioranza dell’acqua disponibile in Sicilia finisce ad uso agricolo. (Vivi Enna)