"Un golpe per uccidere Lula": Bolsonaro indagato
Si è stretto il cerchio giudiziario intorno all'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro. Ieri la Polizia federale ha chiuso le indagini sul suo ruolo nel tentativo di presunto colpo di stato dopo la vittoria elettorale di Lula, nell'ottobre del 2022. Nel rapporto presentato ieri alla Corte Suprema la Pf ha accusato Bolsonaro di «tentata abolizione violenta dello stato di diritto democratico, colpo di stato e associazione criminale». (il Giornale)
Ne parlano anche altre fonti
Due di loro erano impegnati a garantire la sicurezza dei leader mondiali nel corso del G20 che si conclude il 19 novembre a Rio De Janeiro, ma nel loro passato c’è la partecipazione a un complotto golpista per rovesciare il presidente Luiz Inacio Lula da Silva. (Il Fatto Quotidiano)
Ovvero Jair Bolsonaro. «È stata individuata un’organizzazione criminale che ha agito in modo coordinato, nel 2022, nel tentativo di mantenere al potere l’allora presidente della Repubblica». (il manifesto)
L'ex presidente brasiliano è accusato di aver partecipato attivamente a un complotto per destabilizzare la democrazia in Brasile. La Polizia Federale brasiliana ha reso noto che Bolsonaro era pienamente consapevole della trama golpista, mirata a rovesciare il governo democraticamente eletto di Luiz Inácio Lula da Silva ascolta articolo (Sky Tg24 )
Reuters Secondo la Cnn Brasile, il rapporto della polizia sostiene che Bolsonaro «era pienamente a conoscenza» anche di un piano per assassinare Lula prima del suo insediamento, e, con lui, il vicepresidente Geraldo Alckmin e il ministro della Corte Suprema Alexandre de Moraes. (Avvenire)
Di Paolo Menchi – (Notizie Geopolitiche)
I mesi in cui una cupola di militari e politici fedeli a Jair Bolsonaro, secondo l’accusa, avrebbe cercato di bloccare l’insediamento di Lula, appena eletto Presidente della Repubblica. Con una relazione di 884 pagine e 37 indagati, la Polícia Federal ha chiuso il cerchio della sua indagine per tentato colpo di Stato in Brasile tra il novembre 2022 e il gennaio 2023. (Il Fatto Quotidiano)