Presunto jihadista collegato all'Isis fermato in Calabria: trovati"filmati su attentati e scene di guerra e guide per fabbricare armi
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Un cittadino tunisino presunto jihadista, ritenuto appartenente all'Isis con il ruolo di organizzatore, è stato fermato dalla sezione antiterrorismo della Digos di Catanzaro assieme alla Digos di Cosenza alla Direzione Centrale Polizia di Prevenzione - Servizio contrasto dell'estremismo e del terrorismo esterno in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Procura di Catanzaro. L'uomo è indiziato di associazione di natura transnazionale, con finalità di terrorismo. (Tgcom24)
La notizia riportata su altre testate
Ma anche una generale avversione verso il mondo occidentale e verso l'Islam moderato. Quelli della Questura sono dei «bastardi», gli italiani invece «tutti criminali, ipocriti e bugiardi». (LaC News24)
CATANZARO – Si definiva ‘pronto al martirio’, Halmi Ben Mahmmoud Mselmi, il jihadista di 28 anni, di origini tunisine, appartenente ad un cellula di matrice terroristica legata all’Isis, fermato stamane a Cosenza dalla Digos distrettuale di Catanzaro in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Procura di Catanzaro per associazione terroristica di natura transnazionale. (quicosenza)
Secondo quanto emerge dal decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, il giovane era ormai prossimo all’azione. (Il Giornale d'Italia)

Mselmi, è scritto nel decreto di fermo, avrebbe sposato il Takfirismo, una forma di fondamentalismo islamico che contempla una visione radicale della legge islamica. L’accusa con la quale è stato tratto in arresto questa mattina è di aver aderito attivamente all’Isis cioè alla più nota organizzazione terroristica transazionale. (LaC News24)
«Sento crescere dentro di me il desiderio di avviare una vera e propria opera di propaganda religiosa, con l’intento di diffondere il messaggio dell’Islam». Le conversazioni di Halmi Ben Mahmoud Mselmi, il 28enne residente a Cosenza con l’accusa di essere un presunto terrorista, sono finite nei faldoni dell’inchiesta assieme ai video propagandistici ai quali si abbeverava. (LaC News24)
Questo risultato emerge da un’operazione investigativa di rilievo, che ha messo in luce l’esistenza e le operazioni di cellule radicali operanti sul territorio italiano. (Nicolaporro.it)