Il padre di Lorena Quaranta: “Il Covid non c’entra, la verità è nei messaggi di mia figlia”

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QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

Per il padre di Lorena Quaranta “lo stress da Covid non c’entra nulla”. La sentenza della Cassazione che ha annullato l’ergastolo “sembra non tenere conto di tutto quello che è stato detto nei due gradi di giudizio. Lui, infermiere, l’ha ammazzata perché lei era una dottoressa e si sentiva da meno. L’ha ammazzata per un complesso di inferiorità”. Enzo Quaranta risponde al telefono a Quotidiano.net e prova a tenere a bada il dolore che non lo lascia mai da quel 31 marzo 2020, quando sua figlia – 27 anni, vicina alla laurea in Medicina – è stata uccisa dal fidanzato Antonio De Pace. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Su altri media

Furci Siculo (Messina), 21 luglio 2024 – Lorena Quaranta uccisa dal fidanzato “stressato dal Covid” – per questo la Cassazione tra le polemiche ha annullato la condanna all’ergastolo e ha rinviato il processo alla Corte d’Assise d’appello di Messina – ti viene incontro nella foto in camice, la mascherina leggera, la cuffia in testa. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Per questo la Cassazione ha annullato con rinvio la condanna all’ergastolo per l’infermiere calabrese accusato dell’omicidio di Lorena Quaranta, la studentessa di Medicina originaria di Favara. L’emergenza e le restrizioni del Covid hanno inciso sull’animo di Antonio De Pace. (lasiciliaweb | Notizie di Sicilia)

Può lo stress causato dal Covid "attenuare" il femminicidio della propria compagna? A quanto pare sì. Stanno facendo discutere nelle ultime ore le motivazioni con cui la Cassazione ha annullato con rinvio, limitatamente all'applicabilità delle attenuanti generiche, la condanna all'ergastolo per l'infermiere calabrese Antonio De Pace per l'uccisione di Lorena Quaranta, la studentessa di Medicina originaria dell’agrigentino strangolata a morte nella villetta di Furci Siculo la notte del 31 marzo 2020 dal suo compagno reo confesso. (Today.it)

Vibonese uccise la compagna, l’Ordine: “Non è più infermiere”

Appellarsi al rischio che la convivenza forzata possa acuire e far degenerare i conflitti nelle relazioni è, per lo meno, risibile. Parla di «sentenza da brividi» la senatrice di Fratelli d’Italia Cinzia Pellegrino , coordinatrice nazionale del Dipartimento tutela vittime per il partito di Giorgia Meloni. (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)

(Adnkronos) – "E' estremamente grave – e diseducativo per l'autore – deresponsabilizzare qualcuno per la presenza di uno stress che, sebbene importante e universalmente condiviso, non autorizza alcuna forma di violenza". (il Fatto Nisseno)

Antonio De Pace, femminicida la cui vicenda è tornata alla ribalta per motivi giudiziari di rivalutazione eventuale della sentenza con cui è stato condannato all’ergastolo, non è più infermiere dal momento stesso in cui sono state confermate le sue responsabilità nel gravissimo reato. (Zoom24.it)