Gaza, migliaia di sfollati tornano nel nord della Striscia

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ESTERI

A Gaza, le porte non esistono più, l’ingresso è rivelato dagli spuntoni dei mattoni che le tenevano su. Migliaia di palestinesi, in marcia all’alba, si dirigono verso i villaggi da cui sono fuggiti quindici mesi fa, consapevoli di ciò che avrebbero trovato: distruzione, macerie, polvere, morte. Gli abbracci, che si aprono e richiudono sui cardini delle spalle arrugginite per le troppe notti al freddo, sono l'unico conforto.

Il governo di Hamas a Gaza ha dichiarato che 300.000 sfollati sono tornati nel nord della Striscia nel primo giorno di apertura del corridoio di Netzarim, consentendo il passaggio dei palestinesi verso la parte settentrionale dell'enclave. Decine di migliaia di sfollati, a piedi, hanno attraversato il valico, ma il 90% delle abitazioni è stato distrutto dai bombardamenti israeliani, rendendo necessario l’allestimento di tende o soluzioni abitative alternative.

L'apertura del valico è avvenuta alle 7 ora locale, permettendo ai gazawi di iniziare il proprio esodo solo a piedi. I veicoli hanno potuto spostarsi verso nord dopo un'ispezione a partire dalle 9 ora locale, le 8 in Italia. Chi è arrivato racconta che manca l'acqua, l'elettricità, il cibo, le medicine. Le strade non esistono più e quindi mancano i punti di riferimento.

Il ritorno degli sfollati, secondo Hamas, rappresenta una vittoria per il popolo palestinese.