Unicredit: verso un decisivo test a 41,30 euro
Mattinata positiva per Unicredit, che ha trovato un nuovo spazio di allungo oltre l’area 40,92-40,95 euro, dando così continuità al recupero di ieri e prospettando un possibile prossimo test a quota 41,30: proprio l’ulteriore breakout di quest’ultima barriera potrà rilanciare la dinamica di breve, permettendo al titolo di lasciarsi alle spalle la brusca correzione di settimana scorsa, seguita alla pubblicazione della trimestrale. (Milano Finanza)
Ne parlano anche altre testate
L’amministratore delegato di Unicredit è in procinto di lasciare il board della Fondazione Del Vecchio, dove sedeva come consigliere dal 2021 dopo essere subentrato al predecessore Jean Pierre Mustier (Milano Finanza)
Unicredit (Teleborsa) - Punta con decisione al rialzo la performance dell', con una variazione percentuale dell'1,81%.La tendenza ad una settimana diè più fiacca rispetto all'andamento del. Tale cedimento potrebbe innescare opportunità di vendita del titolo da parte del mercato. (Teleborsa)
Stamattina Unicredit ha staccato un acconto sul dividendo 2025 pari a 0,9261 euro per azione, che inevitabilmente sta avendo un impatto anche grafico sulla dinamica dei prezzi, al di là dell’effettiva rilevanza i termini finanziari: il titolo si ritrova infatti a ridosso dell’area 40-39,80 euro e proprio una discesa sotto tale supporto potrebbe fornire un primo segnale di debolezza, anche se la natura del movimento correttivo avrebbe un’origine quasi esclusivamente tecnica. (Milano Finanza)
Avvio di seduta debole per Unicredit, che deve ammortizzare il deciso spunto rialzista di ieri, che ha riportato il titolo oltre la resistenza chiave a 41,30 euro: proprio una conferma oltre tale livello sarà decisiva per convalidare il segnale di forza, creando le condizioni ideali per un nuovo sprint verso i massimi di periodo. (Milano Finanza)
Unicredit debole a Piazza Affari, risentendo sia dello stacco del dividendo , sia della speculazione che inizia a ragionare sulle mosse di Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio che detiene il 2,7% del capitale. (Il Sole 24 ORE)
L’ultimo blitz in Mps, oltre al Banco Bpm, ha visto proprio Delfin e Caltagirone protagonisti con l’acquisto del 3,5% ciascuno della banca senese. La ragnatela delle partecipazioni nelle banche italiane si infittisce e tra i nomi di spicco presenti quasi in ogni tavolo spicca la Delfin della famiglia del Vecchio, così come Francesco Gaetano Caltagirone. (Finanzaonline)