Maturità, le studentesse ribelli e i dubbi sugli errori nella versione di greco: Aristotele definito “precettore” e non “scienziato”, un “che” al posto di “poiché”

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Morti sul lavoro

È un interessante spaccato dell’universo famiglia/scuola, complesso - e a volte complicato - quello che si delinea nella vicenda della clamorosa proteste delle tre studentesse del liceo Foscarini. Una vicenda in cui a oggi l’unica verità ufficiale è quella delle ragazze, che per protesta contro i voti troppo bassi al compito di greco, hanno deciso di non farsi interrogare all’orale, ma di leggere una loro lettera a metà tra la difesa del proprio impegno e l’invettiva contro i prof («questo non è il nostro fallimento, ma il vostro», ha scritto e letto una di loro). (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altre testate

Professor Andrea Porcarelli, docente di pedagogia della scuola all'università di Padova, cosa pensa del «caso Foscarini»?«Tre considerazioni. Prima: la scuola rappresenta per gli studenti il primo momento di socializzazione secondaria, è un’esperienza di cittadinanza. (Corriere della Sera)

"Etichettare qualsiasi forma di disobbedienza come un comportamento da condannare è la stessa base di pensiero che porta al vietare le manifestazioni, al reprimere il dissenso o la libertà di stampa, all'appiattire le voci di dissenso, indirizzo che ha caratterizzato fino ad ora il Governo in carica". (la Repubblica)

Linda, Virginia e Letizia, le studentesse del liceo Foscarini di Venezia autrici dell'ammutinamento alla maturità, hanno acceso la miccia. Così, il ministro Valditara ha chiesto la verifica di quanto fatto dagli esaminatori. (ilgazzettino.it)

Maturande ribelli, Studenti medi Veneto contro assessora Donazzan: “Volerle punire per aver manifestato dissenso è bullismo istituzionale”

Secondo quanto riporta Repubblica il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Marco Bussetti ha avviato un’ispezione in merito alla correzione, da parte di una docente esterna, della versione di “Minosse o sulla legge”. (Open)

Una vera e propria strage, imputata alla commissione esterna. E che adesso hanno richiesto l’accesso agli atti. (il Resto del Carlino)

Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, durante l’inaugurazione del G7 dell’Istruzione a Trieste, ha dichiarato che bisogna “ripensare la missione dell’istruzione” e “lavorare per valorizzare i talenti dei giovani”, paragonandoli a “lampade ad olio che aspettano di essere accese” dalla scuola, definita come “il fuoco che li accende”. (Orizzonte Scuola)