Per fermare il Ponte di Messina il WWF Italia è pronto a rivolgersi all'Ue
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Sul Ponte di Messina il WWF Italia è pronto a rivolgersi all’Unione europea. L’annuncio arriva dopo che il parere VIA della Commissione Tecnica di Valutazione dell’Impatto Ambientale ha dato il via libera all’opera con la prescrizione di rispettare le “condizioni ambientali prescritte”. I temi per un reclamo comunitario sono tre: l’assegnazione dell’opera senza gara di appalto avvenuta grazie ad una sottostima dei costi, la violazione delle direttive Habitat e Uccelli e quindi delle normative su Rete Natura 2000, la mancata applicazione della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (WWF Italia)
Su altri giornali
Non solo di chi lo governa pro tempore. Un nuovo fallimento, con tanti soldi buttati via in progetti finiti a marcire nei cassetti, società che nascono e chiudono, rischi sottovalutati o addirittura ampliati (per esempio sul piano ambientale), sarebbe un danno, non solo economico bensì reputazionale. (Corriere della Sera)
Le posizioni di Wwf e dell'europarlamentare Corrado, che invocano l'Ue. Ma anche la partecipazione di messinesi e calabresi alla conferenza stampa (Tempo Stretto)
Dispiace assistere alle continue bufale e fake news che dilagano anche sui giornali più autorevoli del Paese, anche nelle ultime ore con la solita favoletta del franco navigabile (Tempo Stretto)
Dai comitati che riuniscono i cittadini che saranno espropriati, passando per sindacati (Cgil), associazioni (Wwf, Legambiente, Greenpeace, Libera, Anpi, Arci), fino alle opposizioni parlamentari Pd, M5s e Alleanza Verdi Sinistra. (Il Fatto Quotidiano)
“Lo stato d’animo è difficilissimo da descrivere, bisognerebbe viverlo”. Così Rossella Bulsei, presidente del comitato ‘Ti tengo stretto’ di Villa San Giovanni, comune della città metropolitana di Reggio Calabria, che raccoglie gli espropriati secondo il progetto di realizzazione del Ponte sullo Stretto. (LAPRESSE)
Non è il Ponte sullo stretto l’opera necessaria per rilanciare lo sviluppo della Sicilia, della Calabria e del Mezzogiorno. È l’incipit del documento presentato in occasione della conferenza per dire No alla costruzione del ponte tra Calabria e Sicilia e nel quale si ribadiscono i motivi per i quali l’opera è ritenuta “un'opera inutile, dannosa e costosa”, e si rendono note le prossime tappe della mobilitazione, che porterà a più appuntamenti in Calabria e Sicilia e ad una manifestazione nazionale a Roma. (Fisac Cgil)