La normalizzazione dell'estremismo: la vittoria dell'FPÖ in Austria e le implicazioni per il futuro dell'Europa

Min lettura “Scalceremo chi non ha buone intenzioni nei nostri confronti”, dichiarava poco più di un anno fa, nel maggio del 2023, Herbert Kickl, leader del partito austriaco di estrema destra austriaco FPÖ (Partito della Libertà). A chi si riferiva? A quelle entità sovranazionali come l’Unione Europea, la NATO e l’OMS e – aveva aggiunto successivamente in un discorso fatto a Capodanno – a “quei politici centristi del sistema” (Systempolitiker)” che accusava di “tradimento contro il popolo” (Volksverrat), ricorrendo a due termini utilizzati da Adolf Hitler (Valigia Blu)

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Austria, il presidente incontra il leader dell'estrema destra Kickl Vienna, 4 ott. L'estrema destra ha ottenuto a sorpresa il maggior numero di voti per la prima volta dall'era nazista, con il Partito della libertà (Fpoe) al 29,2% dei voti, davanti all'Ovp al governo del cancelliere Karl Nehammer, con il 26,5% delle preferenze. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

D’accordo, ci sono le guerre in giro per il mondo di cui si deve parlare. Guai a non farlo. (L'Opinione delle Libertà)

A Vienna, il presidente austriaco Alexander Van der Bellen ha incontrato il leader del partito di estrema destra (Fpoe) Herbert Kickl, nell'ambito dei colloqui preliminari in vista della formazione del nuovo governo, dopo la storica vittoria del suo partito alle elezioni politiche del 29 settembre. (il Dolomiti)

I messaggini che l’Austria manda all’Europa (Start Magazine)

Non c'è alcuna garanzia che Kickl sia in grado di formare un esecutivo, dal momento che nessun altro partito è disposto a lavorare con lui. "Ma le aspettative sono positive" ha detto ai giornalisti In Austria il leader del Partito della Libertà FPÖ, Herbert Kickl, ha incontrato il presidente federale austriaco, Alexander Van der Bellen, per discutere la formazione di un nuovo governo. (Euronews Italiano)

Perché Italia e Austria bisticciano sul Brennero Il 16 settembre la Gazzetta dell’Unione Europea ha pubblicato il ricorso del governo italiano alla Corte di Giustizia Ue contro i divieti austriaci, forte anche del parere della Commissione europea favorevole alla posizione italiana (condivisa pure dalla Germania). (Start Magazine)