Pensioni, troppe uscite anticipate (età media a 64,2 anni): allarme Inps sulla sostenibilità del sistema
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L’età media di accesso alla pensione in Italia, grazie alla possibilità di uscire in anticipo rispetto all’età di vecchiaia, è di 64,2 anni e questo, insiemealla generosità dei trattamenti rispetto all’ultima retribuzione, rischia di creare squilibri per il sistema previdenziale. È quanto emerge dal Rapporto annuale dell’Inps ed è anche la prima volta che l’istituto previdenziale avanza dubbi sulla sostenibilità del sistema. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altre testate
Pensioni : Focus sulle anticipate - Per quanto nel breve-medio periodo la tenuta del sistema non è messa in discussione, le previsioni Eurostat per l’ Unione Europea, relative agli andamenti demografici fanno presagire un peggioramento del rapporto tra pensionati e contribuenti, con rischi crescenti di squilibri per i sistemi previdenziali, soprattutto per quei Pesi , come l’ Italia , dove la spesa previdenziale è relativamente elevata. (LavoroSi)
Vittimberga sottolinea: “I dati dei primi 6 mesi dell’anno, che migliorano le prospettive di crescita del mercato del lavoro e che evidenziano un’occupazione di qualità, rappresentano un elemento di forte riequilibrio per il sistema previdenziale”, ha specificato la direttrice generale. (L'Opinione delle Libertà)
Diminuisce il potere d’acquisto dei lavoratori italiani e aumenta la disparità del trattamento pensionistico e salariale tra uomini e donne. La pensione media degli uomini è superiore del 35% rispetto a quella donne che risultano penalizzate anche in caso di maternità: nei due anni successivi alla nascita del figlio gli stipendi delle lavoratrici registrano un calo annuo di circa il 76%. (lentepubblica.it)
"Il Rapporto Annuale dell’Inps fornisce un quadro preciso delle sfide che il nostro sistema previdenziale deve affrontare, tra cui l’invecchiamento della popolazione e il fenomeno dell’inverno demografico. (Adnkronos)
La scuola internazionale di alta formazione e business school IPE interviene in merito alla notizia della crisi Inps dovuta ai prepensionamenti e ai bassi salari dei giovani. Emerge un evidente dato... (Virgilio)
Parlando di lavoro, poi, le differenze si fanno macroscopiche, e per riassumere tutto in un solo concetto stringato, secondo il Rapporto annuale 2024 dell’Istituto di statistica i giovani lavorano meno e anche quando riescono a farlo, hanno stipendi decisamente più bassi. (Fiscal Focus)