Sammy Basso, il chirurgo che gli ha allungato la vita di 5 anni: «L'intervento aveva il 50% di probabilità di insuccesso, mai tentato prima»

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«Sereno? Lui era sempre sereno. Aveva una forza incredibile. Sammy era una persona molto intelligente e carismatica che ha impegnato la sua vita per cercare di trovare una soluzione per gli altri». A ricordare Sammy Basso, morto per un malore in un ristorante ad Asolo, Treviso, durante una festa di matrimonio, è Francesco Musumeci, che, da primario del dipartimento cardiovascolare del San Camillo di Roma (ora è senior consultant all’Ismett di Palermo), aveva operato al cuore il 28enne bassanese (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre fonti

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico. (Virgilio Sapere)

Nel corso della sua vita ha contribuito a far conoscere la progeria, patologia che gli era stata diagnosticata a due anni e qualche mese, divenendo già all’età di dieci anni testimone di Aiprosab. Il 5 ottobre, all’età di 28 anni, è morto Sammy Basso, fondatore insieme ai suoi genitori dell’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso (Aiprosab). (WIRED Italia)

Ha detto agli amici che respirava a fatica e si è fatto accompagnare fuori. «Mi manca il respiro». (ilgazzettino.it)

Quel regalo di Sammy: il corpo alla scienza

«Sammy ci ha insegnato che, sebbene gli ostacoli della vita a volte possano sembrare insormontabili, vale la pena viverla con pienezza». È il messaggio, pubblicato su Instagram, con il quale la famiglia di Sammy Basso e gli amici hanno voluto ricordare il 28enne vicentino, simbolo dell'impegno della ricerca contro la malattia della progeria. (Corriere della Sera)

“Quello che mi più mi è rimasto impresso è stato il bacio della mamma – racconta il ristoratore al Corriere Veneto -, che lo teneva avvolto in una coperta. “Se ne va un grandissimo amico, una persona che, nonostante la malattia, ti portava tanta positività nella vita, dandoti quei consigli necessari ad affrontare i problemi quotidiani”. (Il Fatto Quotidiano)

Un gesto d’amore per tutti … Un gesto di altruismo coerente con una vita dedicata agli studi, alle campagne sociali per vincere questa malattia. (La Stampa)