L’estrema destra tedesca si schiera contro le rinnovabili

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Il Sole 24 ORE ESTERI

L’estrema destra tedesca ha scelto il no alle rinnovabili come cavallo di battaglia della sua campagna elettorale in Sassonia, Turingia e Brandeburgo, insieme all’immigrazione. Lo aveva già fatto in vista del voto per l’Europarlamento, in compagnia dei partiti di destra e conservatori di altri Paesi, Italia compresa. Alternative für Deutschland (Afd) vuole invertire la rotta intrapresa dalla Germania negli ultimi anni, che mira a ottenere l’80% dell’energia elettrica da fonti verdi entro il 2030 e per questo, oltre a prevedere massicci programmi di investimenti, ha sburocratizzato e velocizzato i processi per autorizzare i nuovi impianti. (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altre testate

Il risultato del voto in Sassonia e Turingia sarà determinato in parte sia dalla situazione locale, sia dalla cornice nazionale e internazionale. (RSI.ch Informazione)

La destra radicale, finora esclusa anche dai governi regionali, guida nei sondaggi della vigilia. (24+)

Le elezioni in Turingia e Sassonia arrivano solo una settimana dopo che tre persone sono state accoltellate a morte nella città occidentale di Solingen da un richiedente asilo siriano: un attacco che ha profondamente turbato la Germania e alimentato un acceso dibattito sull'immigrazione (AGI - Agenzia Italia)

PUBBLICITÀ Di Liv Stroud (Euronews Italiano)

É un test per la coalizione “semaforo” (SDP, “verdi” e liberali del FLD) uscita con le ossa rotte dalle elezioni europee, anche a causa delle cause del sempre maggiore coinvolgimento nel conflitto tra NATO e Russia in Ucraina, per cui Berlino – dopo Washington – è il maggiore collaboratore nello sforzo bellico “a fianco” di Kiev. (Contropiano)

Dopo gli anni della grande stabilità garantita da Angela Merkel, a Berlino hanno dovuto affrontare una serie di novità alle quali non si era preparati: una maggioranza di governo inedita (il primo governo Semaforo formato da socialdemocratici, verdi e liberali), la revisione delle relazioni con la Russia, l’inflazione crescente, la diminuzione del potere d’acquisto e una trasformazione significativa del quadro politico. (L'HuffPost)