Un antico buco nero addormentato dopo un'abbuffata
Il telescopio spaziale James Webb ha sorpreso un antichissimo buco nero supermassiccio durante un sonnellino dopo un' abbuffata cosmica : si tratta di uno dei più grandi buchi neri supermassicci inattivi mai osservati nell' universo primordiale e il primo individuato durante l' epoca della reionizzazione in cui le radiazioni ionizzanti hanno reso l'universo più trasparente. La scoperta è pubblicata sulla rivista Nature da un team internazionale guidato dall'Università di Cambridge a cui partecipano ricercatori dell'Istituto nazionale di astrofisica, della Scuola Superiore di Pisa e della Sapienza Università di Roma. (L'Eco di Bergamo)
Su altre testate
MONREALE – Ieri nel corso di una manifestazione molto partecipata presso la Biblioteca comunale santa Caterina la Pro Loco ha presentato il calendario 2025: arrivati al terzo anno, per Monreale è ormai una piccola tradizione che si rinnova. (Monrealelive.it)
Ma ha anche fatto scoperte che mettono in discussione determinate teorie che gli scienziati pensavano essere ormai stabilite. Tra galassie fotografate mentre stavano nascendo e stelle che stavano morendo, i risultati del successore di Hubble sono incredibili. (Panorama)
Guardare a 13 miliardi di anni luce da noi significa vedere l’Universo come era 13 miliardi di anni fa; e in un’epoca così remota (appena settecento milioni di anni dopo il Big Bang) vediamo il cielo punteggiato di quasar, cioè di buchi neri supermassicci che attraggono enormi quantità di materia e fanno emettere quantità colossali di energia da questa materia che spiraleggia attorno a loro, nel suo viaggio senza ritorno verso l’orizzonte degli eventi. (La Stampa)
Il Museo del Presente di Rende ospita Andy Warhol – Pop Art Revolution, una mostra straordinaria che celebra il genio visionario della Pop Art. (Corriere di Lamezia)
È la dimostrazione di come l’universo primordiale sia riuscito a produrre veri e propri mostri cosmici, perfino in galassie relativamente piccole. (Passione Astronomia)
È uno fra i più grandi buchi neri supermassicci non attivi mai osservati nell’universo primordiale, nonché il primo individuato durante l’epoca della reionizzazione. (Media Inaf)