Polveriera Siria. L’Iran valuta l’intervento. Colloquio Putin-Erdogan
Di Beppe Boni ROMA A quattro giorni dalle fiammate di rivolta in Siria con le diplomazie di mezzo mondo che si agitano senza avere i tasti esatti da premere, i ribelli jiadisti continuano ad ampliare il loro raggio d’azione. Mentre si registrano già 600 vittime nei combattimenti. Contemporaneamente intorno al regime di Assad si muovono più o meno indirettamente Turchia, che appoggia i ribelli, e Russia, tradizionale alleato della Siria. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Se ne è parlato anche su altri media
Oggi, a più di 13 anni dall’inizio della guerra civile siriana, la nuova fiammata dell’interminabile conflitto divampa ancora in quella che è per tutti la città martire del Paese: la seconda più grande, gioiello culturale devastato da un assedio durato quattro anni e da un terremoto che nel 2023 ha colpito tutta l’area al confine tra Siria e Turchia. (Il Fatto Quotidiano)
Questa mossa, che viola apertamente gli accordi di Astana, non è solo un attacco alla sovranità siriana, ma anche un colpo alla speranza di milioni di civili intrappolati in un conflitto senza fine. Le fazioni estremiste legate ad Al-Qaeda, armate e sostenute dalla Turchia, hanno preso il controllo della città e delle campagne circostanti, segnando un nuovo capitolo nella progressiva occupazione turca del nord della Siria. (L'HuffPost)
Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie Siria nel caos, Assad attacca Usa. Iran sostiene il regime (TV2000)
Nel mirino dei contingenti statunitensi: tre lanciarazzi multipli montati su camion, un carro armato T-64, un veicolo corazzato per il trasporto di truppe e mortai. Non è stata confermata l’identità degli obiettivi, ma secondo il portavoce Pat Ryder "la zona è nota per la presenza di contingenti filo iraniani”. (Il Giornale d'Italia)
verso aree sicure. L'attacco dei gruppi sostenuti dalla Turchia è avvenuto pochi giorni dopo che il gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham (HTS) e le fazioni alleate hanno lanciato un'offensiva lampo dalla Siria nordoccidentale vicino al confine turco, strappando fasce di territorio al controllo del governo, tra cui la seconda città della Siria, Aleppo. (il Dolomiti)
Dopo la ritirata dell’Esercito arabo siriano dalla regione di Aleppo, le Forze della Siria Democratica (Sdf) hanno inviato ingenti rinforzi nei quartieri Ashrafieh e Sheikh Maqsoud della città, parte dell’Amministrazione autonoma democratica della Siria del nord est (Daanes), seppur geograficamente divisi dal resto del territorio autonomo. (il manifesto)