L'assoluzione condanna i manettari

Roberto Saviano Per alcuni la sentenza nei confronti di Matteo Salvini non sarebbe mai dovuta arrivare perché, a loro avviso, era già stata emessa. Di condanna, ovviamente, e senza possibilità di appello. Sono quelli dell'esultanza precoce, quelli che dal giorno dell'inizio del processo a carico dell'allora ministro dell'Interno non hanno smesso nemmeno per un minuto di festeggiare e di trattare l'imputato come un condannato in via definitiva. (il Giornale)

Su altre testate

È arrivata ieri sera la sentenza di assoluzione per il vicepremier Matteo Salvini, finito a processo per il caso Open Arms: per i giudici di Palermo è assolto perché "il fatto non sussiste". (Fanpage.it)

Oggi finalmente viene sancita la verità e viene fatta giustizia. “L’assoluzione di Matteo Salvini è una buona notizia. Per anni abbiamo assistito ad un processo che evidentemente si fondava su teoremi quantomeno bislacchi. (Corriere di Lamezia)

Matteo Salvini dopo l'assoluzione nel processo Open Arms (il Giornale)

La cantonata dei tre pm. Così la nave spagnola ha cercato il casus belli

«Il fatto non sussiste». Matteo Salvini assolto con formula piena dall’accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio nel processo Open Arms. Lui esulta con tutto il governo. Innocente per la giustizia penale, rivendica le sofferenze prolungate imposte ai migranti (il manifesto)

Per paradosso, pesa quasi più della condanna a sei anni di carcere, chiesta dall’accusa nel processo di Palermo, l’assoluzione di Salvini dall’ipotesi di sequestro di persona per l’arcinota vicenda della nave ong Open Arms, a cui fu negato per giorni l’attracco in un «porto sicuro» malgrado le condizioni di salute e di bisogno in cui versavano i 147 migranti raccolti in mare, nel Canale di Sicilia. (La Stampa)

Ma le cose non stavano così e il tribunale di Palermo le ha messe in chiaro. Salvini è stato dipinto come una sorta di aguzzino, capace di tenere in quella prigione galleggiante e traballante più di cento persone per giorni e giorni. (il Giornale)